Matematicamente

lunedì 16 gennaio 2012

Chantier De La Grande Pyramide JPH - Il Cantiere Della Grande Piramide


Chantier De La Grande Pyramide JPH  ovvero il Cantiere Della Grande Piramide di Jean-Pierre Houdin (JPH) è una corposa presentazione (di proprietà dell'autore), composta da 380 slide di Power Point, che illustra la teoria di Houdin riguardo alla costruzione della Grande Piramide di Cheope.
Ne avevo già parlato nel post "La Grande Piramide di Cheope e la Teoria di Jean-Pierre Houdin", che è già stato visitato più di  mille volte nel giro di dieci giorni.

Grazie alla gentile concessione di Houdin, la rendo disponibile a quanti la volessero leggere e ai docenti interessati, che potrebbero disporre di una preziosa risorsa da utilizzare a scuola.

Il Cantiere della Grande Piramide è stato realizzato sette anni fa, per cui vi fornisco due link per accedere all'aggiornamento degli studi di Jean -Pierre Houdin:

in francese
www.3ds.com/kheops

In inglese
www.3ds.com/khufu


Potete leggere il Cantiere nel widget di Calaméo, qui sul blog. Cliccare al centro per fruirlo in modalità "schermo intero".

Il documento è anche scaricabile da Google Docs.

Publish at Calaméo or browse others.


 *****

AGGIORNAMENTO DEL 27/01/2012


Aggiorno il post con i link a due filmati sulla teoria di Jean-Pierre Houdin, suggeriti da Aldo Bonet:

Vedere prima parte alle ore 0: 2’: 52’’

Vedere l’ultima puntata alle ore 0: 2’: 24”

Continuo con la segnalazione di altri filmati segnalati da Aldo nel seguente commento:
"Annarita, il documentario in lingua italiana (Cheope Rivelato), che fu mandato in onda su La 7 Atlantide è irreperibile, tranne una breve presentazione della partecipazione al film festival per il premio “campiello d’oro” del 2009.

Però ho trovato lo stesso documentario completo in lingua inglese: Building Kheops Giza great pyramid from Inside Out.

In lingua spagnola: Los secretos de Keops.

E in lingua francese: Khéops révélée, in quattro parti.

Prima parte

Seconda parte

Terza parte
Quarta e ultima parte

Quello che avevo già notato a suo tempo, si può trovare anche nella seconda parte in lingua francese alle ore: 0: 10’ 22’’.
Si vede una slitta originale in legno di cedro del libano ( una merce preziosa per l’Egitto, che veniva importata ),  risalente all’epoca di Cheope, un oggetto molto banale per la maggior parte dei visitatori del museo del Cairo, ma
molto interessante per Jean-Pierre. Da una stima comparata col corpo di Jean-Pierre, è visibile nel video una dimensione della slitta di traino molto lunga e stretta. Nella teoria di Jean-Pierre, personalmente, per questa sua tipologia costruttiva (lunga e stretta), la slitta da traino dei blocchi nei tunnel interni la trovo più adatta per un trasporto concepito all'interno di un doppio senso di circolazione sullo stesso livello e per ogni singolo tunnel, piuttosto che dentro un senso unico continuo lungo tutti i tunnel interni, a partire dalla base sino alla sommità, come è indicato nella teoria e con una rotazione di 90° mediante le macchine di sollevamento ubicate in corrispondenza degli spigoli della piramide. Anche un doppio senso di circolazione su due livelli nei tunnel interni, come ultimamente ipotizzato, lo trovo troppo laborioso dal punto di vista tecnico- costruttivo, per un popolo che aveva come unità di misura, e come si evince nei video, la semplicità pratica nello giungere alla meta. Ma questa è solo una mia idea che nulla toglie alla validità dell’esatta Teoria. Le macchine sollevatrici, nell’ultima versione, molto simili all’antichissimo Shaduf, ancora in uso nelle campagne egiziane, sono meglio integrate nella testimonianza di Erodoto."
Riporto, adesso, la risposta di Jean-Pierre Houdin al punto di vista di Aldo, appena evidenziato:
" Ciao Aldo.
Sì, ho scritto nel blog di Annarita per rispondere alla tua ultima e-mail ...

Ora, per quanto riguarda il tuo commento: La rampa su 2 livelli

La rampa interna non dovrebbe essere molto larga, perché è costituita da una copertura a sbalzo, quindi  maggiore sarà la larghezza, maggiore sarà l'altezza, e questa è una conseguenza decisamente importante: poiché la parte superiore è a pochi metri dietro la facciata della piramide, la quale, contrariamente, se non si rispetta un certo limite massimo nella larghezza, l’altezza di conseguenza fuoriesce dalla facciata; l’alternativa è ridurre la base oppure costruire le rampe più all'interno della piramide...ogni sezione (lunghezza di un elemento) diventa più corta e si dovrebbe costruirne di più ... di più "camere di Bob."

Pertanto le rampe devono rimanere molto strette: max 3 cubiti reali, ovvero pari a 1,57 m...quindi una larghezza sufficiente solo per una direzione di traino a senso unico. Il ritorno delle squadre e delle slitte viene fatto nel livello superiore del tunnel...uno spazio vuoto parallelo soprastante agli stessi tunnel ...quindi dovrebbe giusto servire a qualcosa ...

Realizzare un piano intermedio non è poi così difficile da costruire... La rampa interna avanza in corso d'opera alla stessa velocità che serve per aumentare l’altezza nella piramide. In fondo, ci vogliono diversi mesi per creare una base (uno strato), mentre ci vogliono solo pochi giorni per costruire una rampa interna di 12 m lineari... questo è lo stesso tempo che serve per aumentare di 90 centimetri in media la sua altezza. Quindi è un lavoro che richiede poco tempo.

Il principio di un corridoio su due livelli è già presente nei monumenti egiziani prima della costruzione della piramide di Cheope. Io non mi sto inventando nulla!

A Meidoum, nel 2000, una squadra francese ha scoperto due (couloir), piccoli corridoi discendenti, e due (logettes)piccole stanzette (davanti alla camera sepolcrale) che avevano un soffitto piano, sopra il quale c'era un piano a sbalzo. (Vedere disegni sottostanti )

Questo tipo di dettaglio costruttivo è esistito almeno 80 anni prima che la costruzione della piramide di Cheope fosse iniziata.

La rampa interna è di calcare di Tura e non in granito. I blocchi venivano prefabbricati in cava, come gli stessi blocchi di copertura per le facciate, prima che la pietra calcarea si indurisse...

Immagine di Le Monde
Tutto ciò che è di colore verde è stato scoperto, quello di colore rosa invece, era già conosciuto... La sezione A fa vedere sopra i corridoi e le stanzette ... E’ un  rilievo archeologico molto buono per adattarlo alla mia rampa su due livelli!

Immagine di Franck Monnier

Immagine di Franck Monnier

Questo è ciò che si vede in assonometria...



Vediamo la sezione dove si trova il "piano" dei corridoi discendenti e delle stanzette...al di sopra del passaggio discendente, il piano forse continua un po’ più in alto, ma nessun sondaggio è stato fatto in quella parte.

Molto amichevolmente

Jean-Pierre
"
Concludo con alcune segnalazione lasciate da Jean-Pierre Houdin in un commento al post. Due link che possono aiutare a comprendere:


AGGIORNAMENTO DEL 28/01/2012: la risposta di Aldo al chiarimento di Jean-Pierre Houdin

"Ciao Annarita, ciao Jean-Pierre,

intanto grazie Annarita per il nuovo aggiornamento al post e grazie Jean-Pierre per essere sempre disponibile, ed è in questo che si vede veramente quando una persona è speciale, ma non c’è da meravigliarsi perché siamo di fronte ad un grande uomo di fulgida genialità e onestà intellettuale.

Ho letto l'articolo che ci hai indicato sul blog Pyramidales di Marc Chartier "La rampe intérieure à deux niveaux de la Grande Pyramide, selon Jean-Pierre Houdin
" (La rampa interna a due livelli della Grande Piramide, secondo Jean-Pierre Houdin)

Sarebbe da tradurre per intero, ma mi limito a farlo, qui per gli amici italiani, per la parte riferita alla nostra discussione:

Deux Niveaux : Due livelli
Houdin/Dassault Systèmes


“Un piano inferiore dove vengono trasportati i blocchi, e un pavimento appena sopra, che ha permesso ai lavoratori di ritornare al punto di partenza: questa è la variante più importante che Jean-Pierre Houdin porta alla nuova configurazione interna della rampa in alternativa alla sua prima proposta, nel Cheope rivelato.

Le squadre di uomini di trasporto, ha detto Jean-Pierre Houdin, non devono più ritornare dall'esterno della piramide fino al punto di partenza. Ora, grazie a due livelli dei tunnel interni, collegati da un pavimento in legno, temporaneamente collocato in ogni stanza (o tornante) per mettere in comunicazione la parte superiore con quella inferiore del tunnel, è sufficiente agli uomini, che hanno completato la loro parte di lavoro, salire "al piano di sopra", tramite una scala, per tornare al punto di partenza, senza mai interferire con i loro colleghi operai che, nel frattempo, stavano tirando la slitta al livello inferiore.

Raggiunta l'estremità superiore del tunnel, gli operai, scendevano al livello inferiore per tirare una nuova slitta all’inizio della rampa.

Tutte le operazioni si svolgevan, poi, all'interno della piramide, senza alcuna necessità di passaggio esterno per il movimento dei lavoratori. La rotazione di slitte cariche di blocchi negli angoli era effettuata in "Camere di Bob", utilizzando un sistema di legno con contrappeso: una piccola gru simile allo Shaduf utilizzato per attingere acqua dal Nilo.

Contrariamente a quello che Jean-Pierre aveva pensato di annunciare nel 2007, non più piattaforme a cielo aperto sugli spigoli della piramide, ma dentro gli spigoli della piramide stessa. La piramide è stata così costruita grazie anche a tunnel interni, che partivano dalla base sino alla sommità. Le lastre di copertura delle facce della piramide, con una superficie totale di oltre 84.000 mq, sono state posate sin dall’inizio della costruzione della piramide. Notevole semplificazione e risparmio di tempo di diversi anni per il sito stesso.

Tutti gli sviluppi della teoria houdiniana, dalla sua introduzione iniziale nel 2007, non mettono in discussione i principi di base, ma ne sfruttano altri, che prendono una direzione verso una semplificazione e una maggiore economia di mezzi, compresi gli esseri umani.”

Caro Jean-Pierre, tenuto conto sia di quanto sopra, sia della prima parte del mio commento, sia del tuo commento (in cui hai esplicato chiaramente il tuo metodo geniale di riciclaggio del materiale della rampa iniziale esterna per completare la pirami), riporto i passaggi salienti del tuo ultimo commento chiarificatore al mio dubbio e cioé:
 1) una convincente spiegazione tecnica del perché le rampe interne sono e devono essere di piccola larghezza, ovvero di una larghezza limite massima di 3 cubiti reali, corrispondenti a1,57 metri, sufficienti, quindi, al solo transito a senso unico. Questo sarebbe stato già sufficiente ma tu hai aggiunto…

2) l’esplicazione facile per costruire una rampa interna (12 metri in pochi giorni!), e quanto sospettavo nei miei commenti precedenti….

3) il fatto, archeologicamente assodato, che il principio del tunnel a due livelli era già presente nelle piramidi antecedenti quella di Cheope.

Quanto sopra, Jean-Pierre, è più che sufficiente per deporre definitivamente il dettaglio in tuo favor, e questo dovrebbe convincere ancor di più tutti quanti della validità del tuo faraonico progetto, poiché non hai trascurato nulla, pensando invece a tutto e in ogni particolare.

Jean-Pierre mi ha segnalato di leggere questi 34 indizi che vanno a sostegno della sua Teoria, 34 indizi o indicatori che potete scaricare anche voi in pdf….e, non sono affatto pochi per una meraviglia del mondo antica di ben 4500 anni:

Scaricate il documento in pdf dal titolo "Piramide di Cheope, teoria della sua costruzione dall'interno: i 34 indici a sostegno della sua validità".
Io aggiungo pure e vi segnalo la storia, dal 1999 al 2011, che ha prodotto questa grande teoria e che potete scaricare anche voi in pdf: Kheops Renaissance

Infine, vi segnalo questo ricco e aggiornato sito di egittologia che si auto traduce in lingua italiana: http://emhotep.net/


Grazie Jean-Pierre, grazie di cuore.

Un abbraccio Annarita."
 Riporto di seguito due filmati:

I contrappesi della grande galleria (Gedeon Programmes/Dassault Systèmes)



La camera di Bob (Bob's room) (Gedeon Programmes/Dassault Systèmes)



Continua...

37 commenti:

  1. Annarita cara! Che bello! Ieri, nemmeno il tempo di annunciarti la felice e positiva intermediazione e tu hai già fatto tutto! Vedo quindi che il trinomio: Annarita + Aldo+ Jean-Pierre (mi sono messo nel mezzo per l’intermediazione!) sta funzionando alla grande sin dall’inizio del nuovo anno!

    Vogliamo elevarlo allora alla Jacob Bronowski? Ovvero:

    (Annarita + Aldo + Jean-Pierre) Jacob

    Va bene così?

    Ci vediamo dopo per un mio commento all’opera faraonica dell’amico Jean-Pierre Houdin.

    Un abbraccio

    Aldo

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    Risposte
    1. Caro Aldo, sono contenta di constatare la tua soddisfazione. Diciamo che le cose sono partite bene. Speriamo che vadano al meglio, in futuro.

      Resto in attesa del tuo commento sul lavoro di Jean-Pierre.

      Un abbraccio.
      Annarita

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    2. la presentazione è molto interessante, ma ci vuole del tempo per comprendarla a fondo. Un ringraziamento a Jean-Pierre Houdin
      Chiara

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  2. Bonjour Annarita,

    Merci encore de mettre en avant mes travaux sur la Grande Pyramide.
    Comme vous l'avez très bien présenté, le diaporama (380 pages) du "Chantier de la Grande Pyramide" que vous avez publié date de 2005, soit il y a maintenant déjà 7 ans ! C'est en voyant celui-ci que Mehdi Tayoubi et Richard Breitner, mes amis du "Projet Kheops" chez Dassault Systèmes (leader mondial des logiciels 3D), ont décidé de soutenir mes travaux dans le cadre du mécénat "Passion for Innovation". A partir de cette date, mes travaux ont connu un développement extraordinaire, les simulations et recherches m'ayant permis d'aller très très loin dans la définition de la théorie. Celle-ci est maintenant très complète et concerne à la fois la méthode de construction et l'architecture intérieure de la pyramide.
    J'invite donc vos lecteurs, après avoir regardé le diaporama, à aller sur un des deux liens affichés en présentation (français ou anglais); ils connaîtront alors les derniers développements.
    Les animations 3D sont magnifiques...il faut un ordinateur récent, une très bonne carte graphique et un peu de patience lors des chargements...Mais ça vaut le coup !

    Bien amicalement

    Jean-Pierre

    PS: Un élément essentiel pour la conception des projets par les architectes et ingénieurs égyptiens: concevoir à partir de 2 grilles, une sur un plan horizontal et une sur un plan vertical...cela donne de la 3D...fictive.
    Et c'est très simple...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bonjour, Jean-Pierre.

      Je ne peux pas vous remercier car votre théorie mérite la plus large diffusion. Même mes élèves de 11 - 12 - 13 ans, j'ai été fasciné et sont sur ​​le blog de ​​lire et d'en apprendre davantage au sujet de votre théorie.

      Dans l'article que j'ai déclaré que la présentation du site a été il ya sept ans, j'ai invité les lecteurs à visiter l'un des deux liens en anglais ou en français afin de connaître l'état d'avancement de vos recherches.

      S'il vous plaît me tenir au courant des nouvelles d'autres dans le futur afin que je puisse donner un avis sur mon blog.

      Bien amicalement

      Annarita

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  3. Ciao Annarita, stamane Jean-Pierre mi ha detto di dirti che ciò che hai fatto è perfetto! Ma vedo che poi, ha già commentato qui da te. Jean-_Pierre, come ti dicevo, oltre essere un grande Uomo è anche un grande Signore: magari averne in Italia di studiosi così, che nonostante il successo raggiunto, rimangono ugualmente altruisti, umili e disponibili; e lo dico per esperienza ormai abbondantemente acquisita, almeno, per quanto riguarda la mia materia: storia della matematica.

    Veniamo al grande progetto di Jean-Pierre.

    Inutile ripetere Annarita che l’idea di fondo resta veramente geniale, come geniale sono molti aspetti di questo cantiere che avevo a suo tempo esaminato e di cui, col video che avevo fatto e che mi avevi pubblicato qui, avevo messo in luce soltanto alcune cose che ritenevo discutibili e da uniformare nella teoria, per renderla soltanto più integrata con le testimonianze storiche.

    Un aspetto che ritenevo discutibile era quello riguardo il riutilizzo logistico delle slitte di trasporto.

    Jean-Pierre ha pensato, per il trasporto dei numerosi blocchi di 2,5 ton, ad un treno di slitte continuo (ognuna trainata da una squadra di uomini) che, dalla base, passando tra i vari tunnel interni a spirale quadra da Lui pensati, arrivavano alla sommità o al piano ultimo di lavoro del cantiere, per effettuare quindi lo scaricamento del blocco dalle rispettive slitte di traino da collocare in sito.

    Dopodiché, ogni slitta, dalla rispettiva squadra, veniva caricata a spalle e fatta scendere mediante scalinate esterne in legno, montate a spirale quadra e a sbalzo lungo le facciate in costruzione, vedere le pagine del cantiere n°: 104, 107, 110,111,113,114, 115, 296, 298, 299, 300, 302, 304,305, e ancor meglio alle pagine n° 312, 313, e da 323 a 341, per poi essere smontate man ano che venivano messe le lastre bianche di copertura sulle gradinate, da pag.342 a pag 350 .

    A mio avviso però, sia da un punto di vista pratico- costruttivo che logistico ed anche soprattutto per la scarsità della reperibilità del legame nell’antico Egitto ( merce molto rara all’epoca!) era preferibile pensare che vi fosse una slitta trainata da una squadra, una e una sola per ogni tunnel interno, la quale veniva utilizzata carica del blocco di granito in salita del tunnel e riportata scarica ( o libera) in discesa lungo lo stesso tunnel interno, in modo che ogni squadra per ogni tunnel lavorava in modo sincrono: Ovvio che, arrivati sulle aperture degli spigoli della piramide, era quindi il solo blocco di granito ad essere issato con la macchina a leva: dalla slitta con cui era stato trasportato sino all’apertura per adagiarlo sopra un’atra slitta del tunnel successivo e non entrambi issati ( blocco + slitta) come invece si vede fare da pagina 121 a pag 130.

    Che ne dite?

    Finisco qui il commento per la lunghezza, riprenderò con un altro successivo parlando invece degli aspetti indiscutibili e geniali della teoria di Jean-Pierre.

    Un abbraccio.

    Aldo

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  4. Alexandra e chiara 2b17 gennaio 2012 alle ore 10:52

    é meraviglioso questo progetto. grazie a Jean-Pierre Houdin .
    Ale e Tampi 2b

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  5. Il video è molto bello e interessante, anche se la spiegazione è un po' difficile.
    Sofia e Adele.

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  6. Simone e Alessandro 2B17 gennaio 2012 alle ore 10:53

    Molto bella la presentazione, complimenti all' autore.

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  7. Professoressa Annarita,
    questa presentazione è molto interessante.
    Arrivederci e grazie a Jean-Pierre Houdin
    Alice e Allegra 2b

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  8. molto bello e anche iteressante
    però cè voluto tempo

    RispondiElimina
  9. Chiara A. Beatrice 2b17 gennaio 2012 alle ore 10:54

    è molto interessante e bello . Complimenti Jean Pierre ! Chiara A. Beatrice

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  10. Ciao prof siamo Giorgia e Naima della 2°B.

    il post che ha pubblicato ci sembra carino e abbastanza interessante.


    arrivederci Giorgia e Naima =)

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  11. è molto interessante e insegnativo,spero solo che le visite diventino sempre di più!Un saluto anche a Jean Pierre Houdin!!!

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    1. Luca, hai visto che idea geniale quella di Houdin? Mi auguro anch'io che le visite continuino ad aumentare perché il progetto lo merita.

      A domani!

      La tua prof:)

      Elimina
  12. Ragazzi della 2°B, vi ringrazio tutti per i vostri commenti di apprezzamento nei riguardi del lavoro di jean-Pierre Houdin:)

    A domani!

    RispondiElimina
  13. Ciao Annarita, ciao Jean-Pierre.

    Ieri sera tarda sono riuscito ad entrare nelle splendide immagini in 3D, sinceramente, per me è stata la prima volta ed ho visto l’evoluzione del Cantiere della grande Piramide dell’Architetto Houdin! Merita! Sostanzialmente sono entrate queste novità (e non di poco conto) rispetto al “vecchio” Cantiere, pertanto è stato necessario vederlo pubblicato in questo post di Annarita, giusto per confrontare le idee precedenti e capire come una teoria, quando è grande, ha sempre grandi evoluzioni.

    1)Sparisce quanto avevo già criticato e anche ribadito nel mio commento precedente, ovvero, l’intera costruzione in legno dell’impalcatura della passerella esterna a spirale per la discesa delle squadre con le slitte ( meno male!). Poiché la posa delle lastre di copertura è stata ripensata inversamente: non più dal vertice della piramide e, mano a mano, verso la base, ma bensì, viceversa seguendo le stesse fasi della costruzione della Piramide: mi sembra un’ottima idea!

    2)Spariscono, di conseguenza, le aperture sugli spigoli, quei siti dove la slitta + il blocco vengono ruotati entrambi, ma questa volta chiusi internamente alla piramide, peccato però, l’idea precedente mi piaceva perché garantiva un’ottima ventilazione durante il trasporto delle slitte col blocco di granito e anche una buona visibilità interna che non sono riuscito a percepire in quale modo ora, Jean Pierre, ha potuto ovviare. Nel 3D si vedono delle piccole fenditure per la ventilazione ma nulla per l’illuminazione, la quale, a questo punto, sarà necessario riprogettare.

    3) I tunnel interni si sdoppiano ( un’idea è di Bob Brier) per creare un doppio senso di circolazione negli stessi tunnel interni, mediante la costruzione di una soletta in blocchi di granito.

    Nella parte sottostante si ha il traino in salita di questi “vagoni” di slitte coi blocchi, nella parte soprastante invece, raggiunta da una scala in legno nei pressi della macchina sollevatrice, si ha la discesa della sola squadra di trasporto senza la slitta. L’idea è bella ma non mi convince molto, il lavoro per realizzare questa passerella sopraelevata in tutti i tunnel interni non è poca cosa. Preferisco pensare ad un tunnel interno costruito un po’ più largo, magari di un cubito o un cubito reale per lato, giusto per creare due marciapiedi parallelei di discesa per le squadre di trasporto, piuttosto che ad una soletta così azzardata e laboriosa. Certo, spiegherebbe anche come le numerose slitte di trasporto, una volta raggiunta la sommità e scaricato il blocco, da dove potevano discendere: ritengo comunque che ci fosse un sistema più semplice per il ritorno delle squadre e delle slitte.

    4)Compare nella spianata antistante alla piramide, un fossato, creato appositamente per una rampa di contrappesi giusto per movimentare inizialmente i blocchi di 72 ton per la costruzione della camera funeraria di Cheope, un’idea geniale, forse anche supportata da evidenti scavi archeologici in loco, poiché toglie a me quel dubbio che avevo inizialmente ed espresso nel mio video: Cheope Mistero Svelato, non era possibile né immaginabile che improvvisamente, gli Egizi, si siano messi a costruire la grande galleria per lo spostamento dei grandi blocchi di 72 ton con un sistema così geniale di contrappesi senza aver maturato prima un’esperienza pressoché quotidiana in tal senso:

    http://www.3ds.com/fr/company/passion-for-innovation/the-projects/khufu-reborn/clues/


    5)La teoria è geniale e non manca di nuove scoperte e sorprese da parte di Jean-Pierre, come questa che vi lascio qui in lingua italiana, sarebbe, se confermata, davvero notevole:

    http://www.youtube.com/watch?v=CerEBVmMTgA


    Prossimamente scriverò, come promesso, dei punti indiscutibili della splendida teoria.

    Aldo

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    1. Ciao, Aldo. Ho letto con molta attenzione questo tuo commento e anche quello precedente. Vedo che hai ritirato la critica mossa nel tuo primitivo commento, dopo la visita 3D e aver verificato l'evoluzione del cantiere.

      Anch'io mi sono attrezzata per effettuare la visita come si deve. Devo solo ritagliarmi un po' di tempo. Intanto ho scaricato il pdf di 3.3 MB sull'aggiornamento della teoria.

      Ho anche guardato il video in italiano di Euronews.

      Aspetto i tuoi aggiornamenti sui punti forti della teoria.

      Sei poi risalito ai post dove mancano i tuoi commenti?

      Un abbraccio.

      Elimina
  14. Ciao Annarita. Si ho ritirato le mie critiche precedenti perché anche Jean-Pierre, dall'evoluzione del suo Cantiere, si era mosso in quel senso, anche Lui aveva capito che c'erano dei punti da rivedere nella sua teoria, gli stessi che avevo intuito anch'io: La poco credibile impalcatura in legno discendente a spirale lungo le facciate e la maturazione all'esperienza di usare contrappesi per giustificare l'ingegnoso meccanismo della Grande Galleria e che Lui aveva già provveduto per tempo a correggere rivedendo una parte ( e non da poco) del progetto, con soluzioni geniali, ricerche storiche, ora accettabili. L'unica che non mi trova d'accordo, ma forse da Lui inserita dopo esami archeologici su altre piramidi precedenti a quella di Cheope, è quella dei tunnel interni, gli stessi da Lui pensati, ma sviluppati su due livelli.

    Se fosse vero quello che preannuncia il video di Euronews ( e non credo che Jean-Pierre lo dica così per caso) sarebbe la più grande scoperta sull'antico Egitto di tutti i tempi, si potrebbe trovare nelle due anticamere inesplorate ancora tutti i tesori e l'eredità inviolata di Cheope. L'infrarosso potrebbe rilevare il segreto di due grandi misteri: come fu realmente costruita la grande piramide e un grande capitolo storico sconosciuto di 4500 anni fa.

    Farò il commento più avanti, ma tu sai che ora ho dei problemi urgenti da curare. No Annarita, purtroppo, per questi problemi, non ho avuto tempo di risalire ai miei commenti mancanti....speriamo bene per il poco tempo a disposizione, spero che tu possa risalire e ritrovarli.

    Un abbraccio

    Aldo

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    Risposte
    1. Auguriamoci allora che l'esame all'infrarosso confermi quanto ipotizzato da Jean-Pierre e che la sua possa diventare la più grande scoperta sull'antico Egitto di tutti i tempi!

      Sì, Aldo, so che hai dei problemi urgenti da affrontare. Per i commenti mancanti, vedrò cosa posso fare, ma non ti prometto di riuscire recuperarli tutti.

      Un abbraccio e in bocca al lupo.
      Annarita

      Elimina
  15. SONO MOLTO STUPITA DA QUESTO ARGOMENTO E SONO FELICE X LEI CHE JEAN-PIERRE LE ABBIA RISPOSTO VEDENDO IL SUO IMPEGNO IN QUESTO ARGOMENTO COSì COMPLESSO LE FACCIO I MIEI PIù SENTITI COMPLIMENTI BUON QUIKENDE

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Valeria. Jean - Pierre è un vero signore.

      Buon week-end anche a te.

      La tua prof.

      Elimina
  16. Ciao Annarita, sono ormai a mezzo servizio, ma riesco di sfuggita a trovare il tempo di dedicarmi a questa affascinante teoria. Si, Annarita, credo proprio che Jean_Pierre ha dei buoni motivi perché questa sua scoperta possa diventare la più grande in assoluto. La possibilità dell'esistenza di queste due anticamere funerarie di Cheope ( identiche per tipologia alle precedenti piramidi) ha ottime, se non altissime probabilità di esserci nel luogo indicato da Jean-Pierre dove solo un masso della mura della camera funeraria le separa; Annarita, quando puoi, vedi nella simulazione in 3D la quarta icona a partire da sinistra ( o la seconda da destra) dal titolo: Les chemins de l'etérnité, vedrai quante prove ci sono che portano a pensare alla rivelazione di questo secondo mistero dentro la piramide e anch'esso custodito da 4500 anni come i tunnel interni.

    Grazie per quello che potrai recuperare dei miei commenti; ora ti saluto, devo proprio andare.

    A presto.

    Un abbraccio e grazie per l'augurio.

    Aldo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'accordo, Aldo. Appena avrò un attimo guarderò la simulazione in 3D per come mi hai indicato.

      Per i commenti, farò quel che posso.

      Un abbraccio e a presto.

      Elimina
  17. Annarita cara,per i miei commenti non si potrebbe chiederne il motivo a Marco? Forse lui, che ha fatto tutto il trasloco, saprà come recuperarli. Certo, io ricordo bene dove ho fatto i miei commenti e posso ripassarmi tutto, ma ciò che mi pare anomalo è notare che ( per quanto mi riguarda i miei post e dove io son certo di aver commentato) soltanto i miei e solo i miei commenti sono spariti dalla nuova piattaforma! Annarita, mettiamola sul ridere: Forse gli piacevo così tanto al sig. Splinder che ha voluto tenermi per ricordo?

    Scherzi a parte, spero in ogni caso che si possa rimediare! Infatti avevo fatto una segnalazione qui da te riguardo ad un ottimo documentario fatto da La7 Atlantide sulla teoria di Jean-Pierre Houdin,ottima per i tuoi studenti, ma ora non lo trovo più.

    Un abbraccio

    Aldo

    RispondiElimina
  18. Caro Aldo, il problema dei commenti Marco ha cercato di risolverlo in tutti i modi, ma non c'è stato niente da fare. L'unica è cercare di recuperarli manulamente, ma per fare questo c'è bisogno di conoscere i titoli dei post altrimenti la ricerca diventa difficoltosa. Per questo ti avevo chiesto di segnalarmi i titoli dei post, dato che tu ricordi meglio di me quali sono.

    Se tu riuscissi ad inviarmeli per posta elettronica, cercherei di recuperarli manualmente, ma bisogna far presto perché splinder il 31 chiuderà.
    Certamente è singolare che siano spariti i tuoi commenti!

    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  19. Ciao Annarita,

    ho trovato in internet un video didattico, in due puntate sulla teoria di Jean-Piere Houdin, ottimo per l’età dei tuoi studenti, ottimo perché è un video recente che riprende ancora le prime idee del Cantiere, quello che hai pubblicato su questo post, dove si vedono ancora e fortunatamente le idee iniziali che son state modificate nell’ultima versione o evoluzione del Cantiere (Kheops Renaissance), ovvero: le aperture a cielo aperto sugli spigoli della piramide, le macchine sollevatrici con la sola forza umana come contrappeso, i tunnel interni a senso unico, mentre, in questi video, l’imponente impalcatura in legno di ritorno delle squadre di trasporto, montata a spirale quadra lungo le facciate, scompare definitivamente e viene sostituita con delle scalinate in sasso di granito. Bella la dimostrazione dinamica,( esposta alla fine dell'ultima puntata) del sollevamento del piramidone, che peraltro, era già presente nel progetto del Cantiere originale di Jean-Piere.

    Vedere qui prima parte ad ore: 0: 2’: 52’’: http://www.youtube.com/watch?v=J7XaGQIR0Vw


    Vedere qui l’ultima puntata ad ore : 0: 2’: 24”: http://www.youtube.com/watch?v=CG1ibTpCGUg

    Un abbraccio

    Alla prossima.

    Aldo

    RispondiElimina
  20. Grazie della ricerca, Aldo. Ho guardato i due video e trovato interessanti i riferimenti al progetto di Houdin. Appena avrò un attimo, posterò i due filmati nell'articolo.

    Un abbraccio e a presto!
    Annarita

    RispondiElimina
  21. Annarita, il documentario in lingua italiana ( Cheope Rivelato) che fu mandato in onda su La 7 Atlantide è irreperibile, tranne una breve presentazione della partecipazione al film festival per il premio “campiello d’oro” del 2009:

    http://temi.repubblica.it/espresso-capitellodoro2009/2009/03/25/cheope-scoperto/

    Però ho trovato lo stesso documentario completo in lingua inglese: (Building Kheops Giza great pyramid from Inside Out)

    http://www.youtube.com/watch?v=1wBbNrUGj3I&feature=related

    In lingua spagnola: (Los secretos de Keops )

    http://www.youtube.com/watch?v=58ABSZuu4LU&feature=related

    E in lingua francese (Khéops révélée) in quattro parti:

    Prima parte: http://www.youtube.com/watch?v=iF9TKgQqKGU

    Seconda parte: http://www.youtube.com/watch?v=RfrLwg92ims&feature=related

    Terza parte: http://www.youtube.com/watch?v=Gb3kobyD7vA&feature=related

    Quarta e ultima parte: http://www.youtube.com/watch?v=lzT5ihXNyb8&feature=related


    Quello che avevo già notato a suo tempo, si può trovare anche nella seconda parte in lingua francese ad ore: 0: 10’ 22’’,.
    Si vede una slitta originale in legno di cedro del libano ( una merce preziosa per l’Egitto che veniva importata ) che risale all’epoca di Cheope, un oggetto molto banale per la maggior parte dei visitatori del museo del Cairo ma invece, per Jean-Pierre, è molto interessante. Da una stima comparata col corpo di Jean-Pierre è visibile nel video una dimensione della slitta di traino molto lunga e stretta. Nella teoria di Jean-Pierre ,personalmente, per questa sua tipologia costruttiva ( lunga e stretta), la slitta di traino dei blocchi nei tunnel interni la trovo più adatta per un trasporto concepito dentro un doppio senso di circolazione sullo stesso livello e per ogni singolo tunnel, piuttosto che dentro un senso unico continuo lungo tutti i tunnel interni a partire dalla base sino alla sommità come è indicato nella teoria e con una rotazione di 90° mediante le macchine di sollevamento ubicate in corrispondenza degli spigoli della piramide. Anche un doppio senso di circolazione su due livelli nei tunnel interni, come ultimamente ipotizzato, lo trovo troppo laborioso dal punto di vista tecnico- costruttivo per un popolo che aveva come unità di misura e come si evince nei video, la semplicità pratica nel minor tempo di impiego nel giungere alla meta. Ma questa è solo una mia idea che nulla toglie alla validità dell’esatta Teoria. Le macchine sollevatrici, nell’ultima versione, molto simili all’antichissimo Shaduf, ancora in uso nelle campagne egiziane, sono meglio integrate nella testimonianza di Erodoto.

    Un abbraccio

    Aldo

    RispondiElimina
  22. Bonjour Annarita,
    Bonjour Aldo,

    Il faut avoir en tête certains chiffres pour bien comprendre le problème de départ pour la construction d'une pyramide:
    Au tiers de la hauteur (quelque soit la pente des faces), il y a déjà 2/3 du volume qui est construit...
    A la moitié, c'est près de 85% du volume qui est en place...
    Mais il reste la moitié en hauteur pour seulement à peine plus de 15% du volume à construire.
    Il est évident que les processus de construction ne peuvent pas être les mêmes pour résoudre ces 2 problèmes. Il faut un processus pour le VOLUME et un autre pour la HAUTEUR.
    Pour la pyramide de Kheops (146m de hauteur), une rampe extérieure arrivant au niveau de la Chambre du Roi, puis se prolongeant en tranchée ouverte à l'intérieur du monument, permet de résoudre le problème du VOLUME. Cette rampe extérieure ne mesure qu'environ 325/350m (elle est donc peu volumineuse, sa prolongation à l'intérieur n'a aucune importance en terme de quantité de matériaux nécessaires), permet d'atteindre le niveau +70m et de construire près de 85% du volume. Son contrat s'arrête là !
    Par contre, il reste encore 76m en hauteur à construire pour seulement 15% du volume.
    La rampe intérieure, qui part aussi de la base, résous le problème de la HAUTEUR. Elle va mesurer plus de 1,6 km à l'intérieur du monument. Elle n'a pas besoin d'être large car dans cette 2ème partie de la pyramide, les blocs de pierre font entre 0,5 et 1,5t...donc sont petits...Le débit est beaucoup plus lent qu'avec la rampe extérieure, mais il y a 5,5 fois moins de pierres à transporter pour finir la pyramide. Les traîneaux peuvent être petits et les équipes réduites (une quinzaine d'hommes au maximum). Et il n'y a plus besoin d'aller chercher des blocs à la carrière car ce sont ceux de la rampe extérieure, qui est démontée au fur et à mesure) qui vont être utilisés, après avoir été retaillés.

    Conclusion: Chaque processus est bien adapté au problème posé et rien n'est perdu au moment du bilan de fin de chantier.
    Les Egyptiens étaient tout simplement...GENIAUX !

    2 liens qui peuvent aider à comprendre:

    http://pyramidales.blogspot.com/2011/02/transport-des-blocs-de-pierre-et.html

    http://pyramidales.blogspot.com/2011/03/la-rampe-interieure-deux-niveaux-de-la.html

    Construire de l'intérieur...ce que les Egyptiens continuent de faire...

    http://www.dailymotion.com/playlist/x14r38_mchartier_pyramidales/2#videoId=xam65x

    Bien amicalement

    Jean-Pierre

    RispondiElimina
  23. Aldo, hai trovato un vero tesoro. Adesso non mi resta che decidere quale verione postare e citare le altre tramite link!

    La tua ipotesi è molto sensata, a mio avviso. Sarebbe bello acquisire il parere di Jean-Pierre al riguardo.

    Un abbraccio e grazie ancora per le risorse.

    RispondiElimina
  24. Bonjour, Jean-Pierre.

    Merci beaucoup pour cette mise à jour de valeur, vous avez laissé le commentaire.

    Le matériel de lecture est corsé et vous verrez! Je comprends que la pyramide a été construite de l’intérieur, à l'aide de deux processus complémentaires, à savoir une rampe extérieure et une rampe intérieure.

    Il faut du temps pour moi de tout lire et à comprendre, avec l'aide d'Aldo.

    Je vais vous mettre au courant de mes opinions et je prendrai toutes les questions.

    Amicalement.

    Annarita

    RispondiElimina
  25. Ciao Annarita, ciao Jean-Pierre,

    intanto grazie Annarita per il nuovo aggiornamento al post e grazie Jean-Pierre per essere sempre disponibile, ed è in questo che si vede veramente quando una persona è speciale, ma non c’è da meravigliarsi perché siamo di fronte ad un grande uomo di grande genialità e onestà intellettuale.

    Ho letto nel link che ci hai indicato sul blog Pyramidales di Marc Chartier :
    http://pyramidales.blogspot.com/2011/03/la-rampe-interieure-deux-niveaux-de-la.html
    Sarebbe da tradurre tutto, ma traduco qui per gli amici italiani, la parte per noi in argomento:

    Deux Niveaux : Due livelli

    “Un piano inferiore dove vengono trasportati i blocchi, e un pavimento appena sopra, che ha permesso ai lavoratori di ritornare al punto di partenza: questa è la variante più importante che Jean-Pierre Houdin porta alla nuova configurazione interna della rampa in alternativa alla sua prima proposta, nel Cheope rivelato.

    Le squadre di uomini di trasporto, ha detto Jean-Pierre Houdin, non devono più ritornare dall'esterno della piramide fino al punto di partenza. Ora grazie a due livelli dei tunnel interni, collegati da un pavimento in legno, temporaneamente collocato in ogni stanza (o tornante) per collegare la parte superiore a quella inferiore del tunnel, è sufficiente agli uomini che hanno completato la loro parte di lavoro salire "al piano di sopra" tramite una scala per tornare a loro punto di partenza senza mai attraversare i loro colleghi operai che stavano tirando la slitta al livello inferiore.

    Raggiunta l'estremità superiore del tunnel, gli operai, dovranno scendere al livello inferiore per tirare una nuova slitta all’inizio della rampa.

    Tutte le operazioni si svolgevano poi all'interno della piramide. Non necessita di passaggio esterno per il movimento dei lavoratori. La rotazione di slitte cariche di blocchi negli angoli è stata effettuata in "Camere di Bob", utilizzando un sistema di legno con contrappeso una piccola gru simile al Shaduf utilizzato per attingere acqua dal Nilo.

    Contrariamente a quello che Jean-Pierre aveva pensato di annunciare nel 2007, non più piattaforme a cielo aperto sugli spigoli della piramide, ma dentro gli spigoli della piramide stessa. La piramide è stata così costruita grazie anche a tunnel interni, che partivano dalla base sino alla sommità. Le lastre di copertura delle facce della piramide, con una superficie totale di oltre 84.000m2, sono state posate sin dall’inizio della costruzione della piramide. Notevole semplificazione e risparmio di tempo di diversi anni per il sito stesso.

    Tutti gli sviluppi della teoria houdiniana dalla sua introduzione iniziale nel 2007, non mettono in discussione i principi di base, ma ne sfrutta altri, che prendono una direzione verso una semplificazione e una maggiore economia di mezzi, compresi gli esseri umani.”

    [FINE PRIMA PARTE DEL COMMENTO]

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  26. [INIZIO SECONDA E ULTIMA PARTE DEL COMMENTO]

    Caro Jean-Pierre, tenuto conto di quanto sopra, della prima parte del mio commento, del tuo commento nel quale hai esplicato chiaramente il tuo metodo geniale di riciclaggio del materiale della rampa iniziale esterna per completare la piramide, nonché del tuo ultimo commento chiarificatore al mio dubbio e di cui hai fornito quanto segue:

    1) Una convincente spiegazione tecnica del perché le rampe interne sono e devono essere di piccola larghezza, ovvero di una larghezza limite massima di 3 cubiti reali, 1,57 metri, sufficienti quindi, al solo transito a senso unico. Questo sarebbe stato già sufficiente ma tu hai aggiunto…

    2) L’esplicazione facile per costruire una rampa interna (12 metri in pochi giorni!), ma hai aggiunto quanto sospettavo nei miei commenti precedenti….

    3) Il fatto archeologicamente assodato che il principio del tunnel a due livelli era già presente nelle piramidi antecedenti a quella di Cheope.

    Quanto sopra, Jean-Pierre, è più che sufficiente per deporre definitivamente il dettaglio in tuo favore e questo, dovrebbe convincere ancor di più tutti quanti della validità del tuo faraonico progetto poiché non hai trascurato nulla, pensando invece a tutto e in ogni particolare.

    Jean-Pierre mi ha segnalato di leggere questi 34 indizi che vanno a sostegno della sua Teoria, 34 indizi o indicatori che potete scaricare anche voi in pdf…. e, non sono affatto pochi per una meraviglia del mondo antica di ben 4500 anni:

    http://www.3ds.com/fr/company/passion-for-innovation/the-projects/khufu-reborn/clues/

    Io aggiungo pure e vi segnalo la storia dal 1999 al 2011 che ha prodotto questa grande teoria e che potete scaricare anche voi in pdf:

    http://www.3ds.com/fr/company/passion-for-innovation/the-projects/khufu-reborn/the-story/

    Inoltre vi segnalo questo ricco e aggiornato sito di egittologia che si auto traduce in lingua italiana:
    http://emhotep.net/


    Grazie Jean-Pierre, grazie di cuore.

    Un abbraccio Annarita.

    Aldo

    RispondiElimina
  27. Caro Aldo, ho aggiornato il post sia con il chiaimento di Jean-Pierre al tuo primitivo dubbio sia con il tuo commento esplicativo con traduzione della porzione di articolo, indicato da Jean-Pierre sul blog di Marc Chartier.

    Ho incluso tutti i link segnalati da entrambi, ed infine, per mia scelta, ho inserito due video relativi, uno ai contrappesi della grande galleria e l'altro alla "camera di Bob", entro cui avveniva la rotazione delle slitte.

    Penso che pian piano stiamo realizzando una sorta di archivio in cui i lettori possono frugare per comprendere i passi della grande teoria di Houdin.

    Un abbraccio.
    Annarita

    RispondiElimina
  28. Cara Annarita, hai fatto un lavoro esemplare tanto da far rimanere, come tu sai, lusingato anche Jean-Pierre. Hai inserito due video che sono il cuore della Teoria houdiniana: La spiegazione più semplice e razionale della grande galleria sfuggita a tutti e che Jean-Pierre definisce come: “La gru del cantiere” e l’apertura a 90 metri, raggiunta dal suo amico, l’egittologo Bob Brier e dietro la quale, c’è soltanto un masso che separa l’accesso alle rampe interne ipotizzate dallo stesso Jean-Pierre.

    Come è nel tuo stile, hai sempre le parole giuste per correggere e sintetizzare: “ il mio dubbio primitivo”. Si Annarita, era così primitivo che mai pensavo che i tunnel interni gli avessero costruiti su due livelli, ma non avevano altra alternativa vista l’esauriente spiegazione tecnica fornitaci da Jean-Pierre e nmmeno io, vista la prova archeologica che ne sancisce il verdetto.

    E’ incredibile che una civiltà arcaica col “quasi nulla” a disposizione, avessero compiuto ugualmente, con l’ausilio del pensiero razionale, grandi cose che ci lasciano ancora oggi incantati.

    Un abbraccio.

    Aldo

    RispondiElimina
  29. Aldo sono soddisfatta che Jean-Pierre abbia apprezzato perché la sua teoria merita di essere conosciuta.

    Farò sempre quel che posso, con il tuo aiuto, per contribuire a diffonderla, augurandomi che giunga presto il riconoscimento che merita grazie alla verifica sperimentale che Jean-Pierre chiede da tempo alle autorità egiziane.

    Un abbraccio.
    annarita

    RispondiElimina

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