Matematicamente

sabato 11 aprile 2009

Marie-Sophie Germain, Una Grande Matematica Dimenticata

Cari ragazzi e cari lettori, pubblico un post dopo vari giorni, durante i quali sono stata impegnata  principalmente a fornire informazioni riguardo al sisma che ha colpito tragicamente il nostro Abruzzo. Riprendo con un bell'articolo del nostro amico Mauro, che volevo segnalare da un po' di tempo.


Leggete con attenzione perché è dedicato a una grande donna, eccellente matematico.


germain


"Quando una persona di sesso femminile che, secondo il nostro giudizio e i nostri pregiudizi maschili, deve urtare in difficoltà infinitamente superiori a quelle che incontrano gli uomini per giungere a familiarizzarsi con le spinose ricerche della matematica, quando questa persona riesce, nonostante tutto, a sormontare simili ostacoli e a penetrare fino alle regioni più oscure della scienza, ella deve senza dubbio possedere un nobile coraggio, un talento assolutamente straordinario e un genio superiore".
(Carl Friedrich Gauss)


Marie-Sophie Germain (Parigi, 1º aprile 1776 – Parigi, 27 giugno 1831) è stata una matematica francese.


Come si sentirebbe un ragazzo se i genitori lo tenessero lontano dal sapere? Se gli togliessero la luce, i vestiti, persino il riscaldamento per impedirgli di leggere? Domanda che sembrerebbe insulsa, almeno ai nostri tempi, eppure, due secoli e mezzo fa, è quello che successe a un fanciullo di nome Antoine-August Le Blanc...


"Ohibò!" esclamerà qualcuno dei miei lettori "Ma il post non è dedicato a una certa Marie-Sophie Germain?" Ebbene sì, ma il fatto è che i due personaggi testé nominati sono... la stessa persona! E vediamo il come e il perché...


Sophie Germain nasce a Parigi nel 1776, lo stesso anno della rivoluzione americana contro il colonialismo britannico, in una ricca famiglia borghese parigina. A tredici anni, e cioè esattamente l'anno della presa della Bastiglia (ah! potenza delle coincidenze!) scopre nella biblioteca paterna un volume sulla vita di Archimede di Siracusa.


Ricordiamo brevemente la fine di Archimede: egli, intento a scrivere sulla sabbia in riva al mare della città le sue formule, viene sorpreso da uno sgherro delle milizie romane (che avevano appena conquistato Siracusa) che gli intima di seguirlo; Archimede, non dandosene per inteso, continua a disegnare; il soldato cancella lo scritto con il suo calzare; Archimede alza appena gli occhi mormorando "Noli tangĕre circulos meos" e il romano (ahimé romano, sì, ma magari era burino...), punto sull'onore per non essere considerato, lo trafigge con la sua daga. Fine della leggenda.


Questo fatto, di una persona talmente compresa in quello che sta facendo da non curarsi della propria morte, prende il cuore e la mente di Sophie, ed ella comincia a interessarsi di quella stessa materia di cui si occupava Archimede, saccheggiando la biblioteca di casa in cerca di testi di matematica. Purtroppo, però, la sua famiglia è di quelle nelle quali si crede che il lavoro di mente non è salutare, anzi è addirittura pericoloso, tanto più per una ragazza. I genitori iniziano col proibirle di studiare la matematica. Sophie non se ne dà per intesa, e legge di notte, quando tutti sono a letto. Il padre le ritira le lampade per impedirle di leggere e Sophie si munisce di candele. Il padre le ritira i vestiti e il carbone per la stufa e Sophie si avvolge in coperte.


La sua determinazione è tale che, alla fine, i genitori cedono e le concedono di studiare. Ma, per i primi anni, deve farlo da sola, dato che nella cerchia di conoscenze familiari non c'è nessuno che la possa aiutare. Nel 1794, a Parigi, sorge l'École Polytechnique (la ricordate, vero?, è la stessa scuola frequentata qualche anno dopo da Évariste Galois...). Sarebbe la scuola ideale per Sophie, allora diciottenne. Ma per legge le donne sono escluse dai corsi. La ragazza ricorre allora ad uno stratagemma: assume un'identità maschile facendosi passare per Antoine-Auguste Le Blanc, uno studente che risultava iscritto all'École, ma che aveva in realtà abbandonato gli studi. Per non farsi scoprire non può frequentare i corsi, ma riesce a ottenere le dispense su cui studiare e presenta le sue elaborazioni scritte ai docenti.


Lagrange, uno dei matematici più importanti dell'epoca, è colpito dall'improvviso salto di qualità dei lavori di Antoine-Auguste Le Blanc, uno studente che non aveva mai mostrato brillanti doti di matematico... Chiede con insistenza un incontro con lui, e Sophie, a malincuore, è costretta a rivelare la sua identità. Contrariamente a quanto teme la giovane, Lagrange, pur stupito nell'incontrare una ragazza, si complimenta con lei per il suo talento, e la invita a proseguire gli studi.


Qualche anno più tardi, Sophie deve di nuovo ricorrere al suo alter ego maschile, per iniziare una fitta corrispondenza scientifica con un altro mostro sacro della matematica, il tedesco Carl Friedrich Gauss. Nel 1806, quando le armate napoleoniche invadono la Prussia, Sophie, temendo che Gauss avrebbe potuto fare la fine di Archimede, si raccomanda a un generale amico di famiglia, Joseph-Marie Pernety, affinché al matematico venga in ogni caso salvata la vita. Il generale riferisce allo stesso Gauss che deve la sua salvezza a Sophie Germain, e Carl Friedrich rimane attonito, non conoscendo nessuno con quel nome! Nella lettera successiva, allora, la donna svela la vera identità di Antoine-Auguste Le Blanc. Si aspetta l'ira di Gauss per l'inganno, invece riceve, anche da lui, elogi per il suo talento e per il suo coraggio.


L'attività di Sophie si era diretta inizialmente verso la teoria dei numeri, in particolare sull'Ultimo teorema di Fermat e sui numeri primi. Poi, per partecipare a un concorso indetto dall'Accademia di Francia sulle vibrazioni delle superfici elastiche, sposta i suoi interessi alle equazioni differenziali. Alla scadenza dei due anni fissati è la sola a presentare un lavoro. La sua soluzione però, per quello spirito maschilista da cui, ahimé, neanche la scienza è talvolta esente, viene rifiutata. Il concorso è indetto una seconda volta nel 1813 e neppure allora il lavoro della candidata viene ritenuto soddisfacente, a causa di lacune secondarie nella dimostrazione. Solo nel 1815, al terzo tentativo, la perseveranza di Sophie è finalmente premiata, ottenendo il riconoscimento dovuto. Sophie si rifiuta, però, di partecipare alla cerimonia di premiazione, essendo convinta che i giudici non abbiano apprezzato pienamente il suo lavoro e che la comunità scientifica non le manifesti il rispetto dovuto. Infatti Poisson, il suo principale rivale sul tema dell'elasticità e anche giudice al concorso, le invia un formale e laconico ringraziamento per il suo lavoro, ma evita ogni seria discussione con la studiosa e continua a ignorarla in pubblico, come fanno, del resto, la gran parte dei matematici dell'epoca...


Si pensi che la Germain non è neanche citata nei 72 nomi di illustri scienziati fatti incidere nella struttura della Tour Eiffel, sebbene quella costruzione si sia potuta erigere grazie anche al suo contributo teorico.


Muore all'età di 55 anni per un tumore al seno, dopo due anni di sofferenze e pochi giorni prima di ricevere la laurea honoris causa dall'Università di Gottinga.

4 commenti:

  1. Interessante articolo, bravi Mauro e Annarita.

    Grandissimo commento quello di Gauss, una verita' che si puo' attagliare a ogni figura di donna che eccella nella sua attivita'.

    Buona fine settimana.

    Val

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  2. Grande donna, proprio del periodo illuminista e rivoluzionario francese.

    Buona giornata.

    Rino.

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  3. Rino, Pier, un grazie sentito per la vostra presenza.


    vale

    annarita

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  4. Mauretto, un grazie a te!


    Serenità a te, ai tuoi cari e a tutti.

    annarita

    RispondiElimina

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