Matematicamente

domenica 6 ottobre 2013

Piramide Di Cheope: Dossier Dei 34 Indizi A Sostegno Della Teoria Houdiniana


Riprendo a parlare, dopo un po' di tempo, della Grande Piramide di Cheope con la segnalazione del "Dossier Dei 34 Indizi A Sostegno Della Teoria Houdiniana" riguardo alla costruzione di una delle sette meraviglie del mondo.

Informo brevemente coloro che non avessero letto i precedenti articoli, pubblicati su questo blog, che la teoria houdiniana è la rivoluzionaria teoria, formulata nel 1999 dall'architetto e ricercatore francese Jean-Pierre Houdin, la quale si basa sull'ipotesi che la piramide sarebbe stata costruita dall'interno; in particolare, l'ipotesi contempla tre punti fondamentali:

1. l'utilizzo di una rampa esterna per la costruzione dei primi 43 metri della piramide;
2. l'utilizzo di una rampa interna a spirale, che si snodava dietro alle facce della piramide, per completare la costruzione;
3. l'utilizzo di una Grande Galleria che accoglieva un ingegnoso sistema di contrappesi per sollevare le pesanti travi di granito (fino a 63 tonnellate) per la costruzione del soffitto della Camera Mortuaria del Faraone. Troverete maggiori dettagli nel post "La grande piramide di Cheope e la teoria di Jean-Pierre Houdin".

Su wikipedia francese è disponibile la teoria della costruzione della Grande Piramide secondo Houdin.

La teoria houdiniana è sostenuta dall'egittologo americano Bob Brier, ed entrambi sono stati supportati dagli ingegneri della società Dassault Systèmes per una realizzazione senza precedenti della visualizzazione digitale 3D dell'intera teoria.

Riporto di seguito, estratte da un altro mio post "CHEOPE. I Segreti Della Costruzione Della Grande Piramide", le considerazioni espresse dallo studioso Aldo Bonet riguardo ai punti di forza della teoria, che sono:

1) L’idea delle rampe interne a spirale quadra è stata la scintilla (venuta al padre di Jean-Pierre) che lo ha ispirato ad intraprendere la giusta strada per arrivare a svelare i millenari segreti custoditi dalla grande piramide di Cheope.

2) Lo studio accurato delle piramidi precedenti fino a quella di Cheope (terza e quarta dinastia) è stata la prima giusta direzione intrapresa da Jean-Pierre.
 
Jean-Pierre, ha ripercorso tutte le tecniche di costruzione: dalle prime piramidi a gradoni (Djoser a Saqqarah) a quelle con facciate lisce, da cui sono scaturite le tecniche che hanno poi consentito di costruire una piramide di grandi dimensioni come quella di Cheope. 

Grazie a questo percorso a ritroso ha capito anche che nella piramide di Cheope l’obiettivo era la costruzione della camera funeraria, non più ubicata alla base, ma più in alto: nel cuore della piramide stessa!

Di conseguenza, devono esistere due anticamere della stanza funeraria, identiche per tipologia e ubicazione a quelle delle piramidi precedenti.

Questo concetto ha permesso di capire perché sopra la stanza, dove è custodito il sarcofago di Cheope, ci siano ben 5 intercapedini superiori che hanno prodotto una tale altezza della stanza funeraria, e con le falde disposte in direzione nord-sud: perché serviva allo scarico delle tonnellate di peso della piramide soprastante, quindi, per non far collassare sia la stanza funeraria sia le due anticamere che, secondo Jean-Pierre, sono ancora presenti e inesplorate nel cuore della piramide stessa.


3) Il grande salto nel passato per comprendere con il giusto spirito un popolo antico di ben 4500 anni, un salto che non si può fare senza una mentalità ben predisposta, che consente di vedere  e studiare razionalmente il progetto mediante gli strumenti, gli usi e le abitudini proprie di quel tempo in cui si vuole indagare: studiando le unità di misura del tempo, gli strumenti, le conoscenze tecnico- scientifiche, i modelli organizzativi e di trasporto, con tutto ciò che l’archeologia mette a disposizione, senza mai sconfinare oltre i limiti della sana razionalità e del buon senso. 

4) Un’analisi tecnico-scientifica accurata della piramide di Cheope: struttura, dimensioni ecc., e, come dice Jean-Pierre, "Una piramide che ha rappresentato una vera rivoluzione nell’arte di costruire, il primo progetto moderno della storia, un progetto globale dentro due progetti distinti (la piramide e la camera funeraria del re), un progetto con una successione di tre camere funerarie”.

5) La comprensione razionale della presenza di condutture, rimaste internamente alla piramide, che collegano la facciata nord con quella sud tramite le interposte camere della regina e del re; Jean-Pierre afferma e dimostra che erano usate come "Un sistema di interfono che collegava la parte nord e sud della piramide con lo scopo di coordinare gli ordini per il funzionamento della gru del cantiere: il sistema di contrappesi ubicato nella grande galleria!”

6) Lo studio accurato del metodo di costruzione relativo alla grande piramide: la rampa esterna, le rampe interne e le macchine di sollevamento. Lo studio accurato del secondo progetto, relativo alla costruzione della camera del re: comparazione, per analogia di carico, con quello della piramide Rossa di Snefrou, studio della forza umana di trazione, costruzione di tre grandi rampe per la trazione dei blocchi di oltre 60 ton; la prima sulla spianata nei pressi della rampa esterna, la seconda di contrappeso, interna alla piramide e ubicata nella grande galleria sul lato sud, e l’altra opposta di trazione, ubicata sul lato nord…GENIALE!

7) L’idea geniale di Jean-Pierre riguarda il riutilizzo del materiale di costruzione della rampa esterna. Questa, dopo essere stata utilizzata per la costruzione dei primi 43 metri della piramide (per portare a +43 m il piramidone e i blocchi pesanti oltre 60 ton, che servivano per la costruzione della camera funeraria del re), veniva totalmente smontata e i blocchi, con cui era stata costruita, venivano utilizzati per costruire il resto della piramide, facendoli passare, uno ad uno, dalle rampe interne che, dalla base, raggiungevano via via la sommità…INCANTEVOLE IDEA!

8) 34 indizi che vanno in favore della teoria e altri che Jean-Pierre tiene nel cassetto per gli scettici.

Anche un miope intravvede i chiari contorni di questa esatta teoria!


Ebbene è proprio l'ottavo punto di forza che in questo post richiamiamo in particolare per segnalare il Dossier dei 34 indizi, che potete scaricare liberamente a questo link (cliccare).

Nel Dossier, troverete la traduzione in lingua italiana, a cura di Aldo Bonet, del contenuto originale, scritto da Jean-Pierre Houdin.

Inserisco di seguito anche il widget di Google Drive, che vi consentirà di consultare qui il Dossier. Si consiglia la visione del documento con FIREFOX, che rende più realisticamente i colori originali.





Ai seguenti link, è possibile consultare e scaricare:

il Dossier originale in Francese

la traduzione del Dossier in Inglese


Consiglio anche la visione dei seguenti filmati di YouTube:

Great Pyramid Mystery Solved? di National Geographic 

Jean-Pierre Houdin Pyramid Theory 

Khufu Reborn - Dassault Systemes (Documentary)

Rotation Bob's Room 

Link correlati:


Ai seguenti link del blog Pyramidales si possono approfondire alcuni dei 34 indizi:

Trasporto di blocchi di pietra e monoliti per la costruzione della Grande Piramide: l'ingegno dei costruttori egizi, secondo Jean-Pierre Houdin



I quattro link segnalati sono in francese, ma potete tradurli in italiano selezionando la lingua dal traduttore automatico, presente nella sidebar del blog.

Ed, infine, il link all'intervista del 15 Settembre scorso, rilasciata da Jean-Pierre Houdin a Johanne Dussez per Monumental, una emittente radiofonica della RTS (Radio Télévision Suisse). L'intervista, di quasi un'ora, è in lingua francese.

Mi voglio soffermare un attimo sull'indizio n.34 del Dossier, in cui Jean-Pierre Houdin sostiene che la Grande Sfinge non sia stata in realtà scolpita durante il regno di Chefren (probabilmente figlio di Cheope e fratello di Kheper), come comunemente si ritiene, ma sarebbe stata invece realizzata durante il regno di Cheope e, quindi, nello stesso periodo in cui fu costruita la Grande Piramide. 

A supporto del 34° indizio, si pone  l’egittologo tedesco Rainer Stadelmann, che ha svolto sulla Sfinge un notevole studio storico, topografico e morfologico, oggetto di una comunicazione fatta all’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres nel 1999. (Stadelmann Rainer,  Comptes rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, Année   1999, Volume   143, Numéro   3,  pp. 863-879)
  
Riporto dagli Estratti della comunicazione del professor Rainer Stadelmann:
"Il limite meridionale di queste cave è definito dalla scarpata rocciosa sulla quale più tardi Chefren fece costruire una carreggiata che portava alla sua piramide. Fu proprio a causa di queste cave di Cheope se la carreggiata di Chefren non disegna un percorso Est-Ovest verso la sua valle dei Templi, ma devia visibilmente verso sud. Ciò significa che per tracciare il percorso della sua carreggiata, Chefren dovette tener conto di una disposizione già esistente, di una struttura importante più antica che l’ha costretto a deviare e che ha richiesto un cambiamento al normale corso della carreggiata e non viceversa, così come si richiede sempre. L’obiettivo in causa non poteva esser stato che la Grande Sfinge. Pertanto, la cavità rettangolare al centro della quale è stata scolpita la Sfinge nella roccia ha coinvolto sicuramente le cave di Cheope. Questo viene sostenuto confrontando i diversi strati di pietra della Grande Piramide con i vari strati di formazione osservati sulla roccia che forma il corpo della Sfinge e le pareti della cavità. La sequenza dei blocchi nei diversi strati è chiaramente identificata dal tipo di erosione. In origine, la superficie della roccia nella quale è stata scolpita la Grande Sfinge doveva essere notevolmente più elevata rispetto alla pianura rocciosa che si estende verso sud. E’ probabile che fosse alta quanto l’avanzamento nord sul quale hanno costruito le tombe dei figli dei Re, o perlomeno pari all’altezza della collina nella parte sud più estrema che contiene i resti delle cave di Chefren e Micerino.
Tutta la massa del promontorio originale tra il livello attuale del suolo, della depressione della Sfinge e il livello superiore della Piana della Grande Piramide, circa 20 metri di altezza, è stata estratta per fornire i blocchi di muratura della Grande Piramide.
Ci si chiede perché mai Cheope avrebbe fortuitamente lasciato al limite sud delle sue cave una collina dove più tardi Chefren e i suoi artisti avrebbero improvvisato l’idea di scolpirvi una Sfinge, come comunemente si suppone.  Credo che questa idea non sia convincente. 
Naturalmente, il solo fatto che la Grande Sfinge occupi il limite meridionale delle cave di Cheope non prova ancora che è indubbiamente Cheope che ha avuto l’idea di farla scolpire. Tuttavia, è impensabile che sotto un regno così prodigioso e dentro un complesso funerario di un progetto così rigoroso e grande, la cui perfezione raramente è stata eguagliata tanto che oggi è ancora considerato una delle meraviglie, Egli (Cheope) abbia lasciato una semplice roccia sul confine meridionale del cantiere più straordinario. Inoltre, la roccia è ubicata nei pressi della valle e dunque, sarebbe rimasta visibile agli abitanti (del suo regno) residenti nelle vicinanze.”   
Dal 34° indizio del Dossier houdiniano non può non scaturire una lampante evidenza ovvero che la Grande Sfinge rappresenta Cheope, anche se l’archeologia ufficiale continua ad attribuire il volto della Sfinge a Chefren.
Si legge, infatti, su Wikipedia:
L'identificazione del volto raffigurato, invece, desta molti dubbi. Inizialmente era stato attribuito a Chefren, sovrano della IV dinastia egizia (2560 a.C. – 2540 a.C.). Mark Lehner ha mostrato con modelli al computer, che sovrapponendo il volto della Sfinge alla statua del faraone Chefren la somiglianza era evidente. Tuttavia il risultato di Lehner è stato confutato dalla ricostruzione facciale del detective Frank Domingo della polizia di New York. Secondo recenti studi la statua rappresenterebbe, invece, Cheope, secondo sovrano della IV dinastia (2595 a.C. – 2570 a.C.), e la sua costruzione sarebbe da attribuire al figlio Kheper, a lui succeduto prima di Chefren dal 2570 a.C. al 2560 a.C. In conclusione, dopo numerose ricerche non c’è ancora un’ipotesi inconfutabile, anche se l’archeologia ufficiale continua ad attribuire il volto della Sfinge a Chefren.
Aldo Bonet ha effettuato un confronto per sovrapposizione tra il volto di Cheope e quello della Sfinge. Come si può rilevare dalle immagini sotto riportate, la somiglianza fisiognomica è davvero notevole (mento, mandibola, bocca, zigomi), considerato peraltro (cosa non trascurabile per un artista scultore) che il volto di Cheope è stato scolpito su una statuina di pochi centimetri, mentre la Sfinge, come si evince, è stata scolpita su una collina preesistente. Il volto, secondo Jean-Pierre Houdin, è stato scolpito da una sporgenza rocciosa naturale e per questo non proporzionato col resto del corpo.
Io ed Aldo Bonet pensiamo che Jean-Pierre Houdin abbia ragione ad affermare che la Sfinge rappresenti il Re Cheope e, quindi, risalga al periodo della Grande Piramide.
L'ipotesi è supportata anche da una analisi topografica e architettonica inequivocabile, sviluppata da Houdin negli indizi in argomento.




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AGGIORNAMENTO DEL 7/10/2013

Riporto il link ad un video in Italiano, suggerito dal nostro amico Aldo Bonet sempre attento ai particolari, sulla scoperta induttiva delle due anticamere effettuata da Jean-Pierre Houdin:
http://www.youtube.com/watch?v=CerEBVmMTgA 

Jean-Pierre Houdin ha apprezzato il lavoro mio e di Aldo, ringraziandoci sia su Facebook, dove ha rilanciato questo post, che su Google+.

Inserisco anche il widget del post, che ho pubblicato su Google+ per segnalare questo articolo, che ha totalizzato ben 54 "+1" e 21 commenti, numeri considerevoli, ve lo assicuro, per un post culturale su un Social Network;). Intanto, concessione ad un po' di vanità da parte mia, il numero di followers su Google+ è arrivato, sino questo momento, a 14.602, con un ritmo di crescita di oltre 1000 followers a settimana! E, come sapete, i miei post sono sempre incentrati sulla Scienza e sulla Cultura! Questo significa che ci sono non poche persone che amano la conoscenza!:)


26 commenti:

  1. Grande post, Annarita. Grazie a Jean-Pierre Houdin, ad Aldo Bonet e a te.
    I 34 indizi sono delle vere evidenze, che non si possono ignorare. Ero già convinta della validità della teoria houdiniana quando l'avevi resa nota su Matem@ticamente, due anni fa mi sembra. Ma gli scettici e gli invidiosi sono duri a convincersi.
    La prova all'infrarosso, richiesta da Houdin già da tempo alle autorità egizie, li taciterebbe definitivamente. Non hanno ancora dato il permesso?

    Un caro saluto
    Arte

    RispondiElimina
  2. Grazie dell'apprezzamento, Arte. Lo so bene che scettici ed invidiosi sono categorie coriacee. Per quanto riguarda il test all'infrarosso, non ho notizie, ma penso che, se ci fossero delle novità, Jean-Pierre Houdin non esiterebbe a divulgarle.

    Buona domenica
    Annarita

    RispondiElimina
  3. Cara Annarita,un grande pos va condiviso e mi sono permessa di inserirlo nel mio blog di Arte.

    Bacio e buona domenica pomeridiana.

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    1. Grazie mille, Rosaria.

      Un bacione e buona domenica anche a te:)

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  4. Interessante la tesi di Jean-Pierre Houdin, e ancor più interessante è cercare,come ha lui ben fatto, entrare nella mentalità degli egizi, pensare come loro, agire come loro, dopotutto bisogna esser coscienti che son passati millenni, così come è cambiato il modo di vedere e vivere la Vita, incluso le necessità di allora ben diverse dalle nostre.

    Articolo, ben fatto strutturato, grazie Annarita per condividere informazioni che dovrebbero esser sempre più diffuse.

    Buona domenica.

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    Risposte
    1. Sono d'accordo con te, Rino. Entrare nella mentalità dell'epoca è fondamentale in un lavoro di ricerca come quello svolto da Jean-Pierre Houdin. La sua teoria è geniale nella sua semplicità e per questo convincente.

      Il parere di uno storico come te è confortante.

      Grazie mille dell'apprezzamento nei riguardi del mio articolo ed anche per averlo ricondiviso su G+.

      Un caro saluto
      Annarita

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  5. Ha fatto bene Annarita a mettere la visione di Wikipedia in francese che risulta molto più chiara e aggiornata e per chi volesse leggerla tradotta automaticamente in italiano può andare qui.

    http://fr.wikipedia.org/wiki/Théorie_de_construction_de_la_pyramide_de_Khéops_par_Jean-Pierre_Houdin

    La versione italiana di Wikipedia invece, è deprimente: ancora collegata alla prima esposizione della teoria e sembrerebbe più una teoria come tante altre e anche molto discutibile per certuni "eminenti".....:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_sulla_costruzione_delle_piramidi_egizie


    ....invece non è così, anzi, sarebbe ora di cominciare a chiamarla: La grande scoperta di come furono costruite le piramidi egizie

    E visto che, noi italiani siamo sempre un po' penalizzati da tutti con la nostra lingua, sempre poco utilizzata dagli altri sia nel mondo che nella U.E., ( e questo la dice tutta) ti lascio qui, Annarita, un video ( per i tuoi ragazzi) in italiano sulla scoperta induttiva delle due anticamere per opera di Jean-Pierre Houdin:

    qui: http://www.youtube.com/watch?v=CerEBVmMTgA

    Un abbraccio

    Aldo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Aldo, concordo pienamente con te circa la versione italiana della teoria di Houdin su Wilipedia,...ma lasciamo perdere queste dolenti note per concentrarci sul positivo...ovvero la Teoria stessa e la sua bontà, che noi sosteniamo.

      Ti ringrazio molto per i link, soprattutto per il video in lingua italiana, che guarderò stasera e poi con i miei ragazzi.

      Ancora un ringraziamento per tutto ed un abbraccio
      Annarita

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    2. Pardon! Mi è scappato Wilipedia invece di Wikipedia...ma lo lascio così come è venuto;)

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  6. Ciao prof!! Come ci ha consigliato, sono andata a vedere questo post e l' ho trovato molto interessante. Per me questa sua teoria è giusta e poi, in che altro modo avrebbero fatto gli Egizi a quel tempo a costruire una piramide così grande, se non come spiega Jean- Pierre Houdin???
    A domani!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Brava, Martina! Sei una ragazzina curiosa di apprendere ed il fatto che tu abbia letto un post così impegnativo per la tua giovanissima età ti fa davvero onore.
      Nei prossimi giorni, a scuola, guarderemo insieme il video suggerito dal nostro amico Aldo Bonet, che è utile non soltanto a voi ragazzi. Anzi aggiornerò il post, indicando il link.

      Per quanto riguarda la tua considerazione circa la bontà della teoria Houdiniana, che cosa dire? Mi viene da pensare che il buon senso e l'intelligenza di una ragazzina di 12 anni dovrebbero essere presi a prestito degli scettici che ancora non sono convinti.

      Ancora brava!

      Un bacione dalla tua prof.

      A domani!:)

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  7. Cari Annarita e Aldo, seguo con voi (e grazie a voi) le evoluzioni di questa teoria ormai dal primo post del 2012 (con un primo accenno già nel 2010). Ne ero convinto allora e lo sono ancor di più oggi, quindi non posso che concordare con Aldo quando scrive "...sarebbe ora di cominciare a chiamarla: La grande scoperta di come furono costruite le piramidi egizie". Qui non si può che parlare di evidenze logiche e storico-archeologiche che non hanno bisogno d'altro che della "prova del 9", l'analisi all'infrarosso.
    Anche io come @Arte mi chiedo come mai, da oltre sette anni, ancora questa non sia stata fatta. Non si sta chiedendo di fare esami invasivi, ma di utilizzare una tecnologia che assolutamente non intaccherebbe la piramide. Quanto può costare?
    Poi, malignamente mi vien da pensare che può non essere un problema di costi, bensì "potere ed autorità" acquisita che qualcuno si tiene ben stretti. E si, perché se fosse "comprovata" in modo inconfutabile, molte poltrone cadrebbero e la prima sarebbe quella dell'"indiana Jons egizio" Zahi Hawass.
    Io penso che sarà dura per Houdin, come è stata dura in questi anni, ma prima o poi arriverà il momento della verità (magari quando Zahi perde il cappello :) ) e allora la gioia sarà incontenibile, anche per noi "piccoli italiani" che seguiamo la vicenda e sosteniamo la teoria/scoperta. Per te e per Aldo sarà una gran bella soddisfazione aver sostenuto ed in qualche modo collaborato con Houdin. Poi le feste si faranno in Francia e di noi "piccoli italiani" nessuno parlerà. Ma fa niente, perché anche se dalla Francia, la scoperta (finalmente) sarà portata a conoscenza di tutto il mondo e, almeno lì, nel modo e del mondo, "noi piccoli italiani" facciamo parte (e questo non ce lo toglie nessuno).

    Un augurio a Houdin, un saluto a te e all'amico Aldo e, voglio aggiungere un saluto anche alla piccola Martina che con sana curiosità si è "sciroppata" un post con argomento (per quell'età) non proprio facilmente digeribile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marco, ti ringrazio per le considerazioni puntuali e pertinenti, come sempre.

      Per quanto riguarda l'analisi all'infrarosso, negate sino ad ora, siamo portati ragionevolmente a pensare quanto tu esprimi nel commento.
      Jean-Pierre è l'unico che potrebbe confermare il nostro pensiero.
      Auguriamoci, in ogni caso, che il permesso sia concesso, anche se personalmente non ne avrei bisogno perché troppe sono le evidenze logiche e storico-archeologiche, che depongono a favore della teoria Houdiniana. Una verifica con analisi all'infrarosso, o comunque con tecniche non invasive, toglierebbe in ogni caso i dubbi agli scettici.

      Ti ringrazio anche per il pensiero rivolto, oltre che verso noi grandi, anche nei riguardi della mia piccola e brava alunna Martina.

      Un salutone
      Annarita

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    2. Si si, per togliere il dubbio agli scettici.

      Elimina
  8. Buonasera prof !
    Mi è piaciuto moltissimo il post che ha pubblicato lei. E' molto interessante anche se per la sua lunghezza, però cosi si capisce meglio. Ho anche scaricato il link ed era molto bello. Concordo anche con Martina, che come hanno fatto gli Egizi a costruire una piramide cosi grande se non con la spiegazione di Jean-Pierre Houdine ? Temo che lei a fare un lavoro cosi c'è servito molto impegno e tempo, perché vuole informarci di tante cose, a cui noi non girano neanche nella nostra testa, ma quando lei pubblica questi post ci rende più curiosi di sapere.
    A domani prof !

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    Risposte
    1. Marwa, comprendo perfettamente quando scrivi:"E' molto interessante anche se per la sua lunghezza..." è impegnativo da leggere! Lo so bene! per questo motivo tu e Martina siete da apprezzare.

      Mi fa anche piacere che i miei post vi rendano più curiosi di sapere. Il loro scopo è proprio quello:)

      A domani.

      Elimina
  9. Alessia muccinelli 1b8 ottobre 2013 alle ore 15:12

    Buongiorno prof! E che piramidi quelle!!! Era quell'argomento di cui ci aveva parlato!! Molto interessante !!

    RispondiElimina
  10. prof questo post post è molto interessante anche per il fattoche ho appreso una cosa nuova visto che ho sempre pensato che le piramidi gli egizi le costruissero dall'esterno.
    a domani camilla

    RispondiElimina
  11. Buongiorno prof ho letto e ho trovato tutto molto interessante .Spero che la sua ipotesi possa presto dare risultati buoni. Buon proseguimento giornata a domani

    RispondiElimina
  12. Ciao prof!!
    Aveva ragione, questo post è veramente molto interessante e ci informa dello studio che si sta facendo sulla piramide di Cheope. Anche se non sono una scienziata sono d'accordo con la teoria houdiniana anche perchè non mi vengono altre idee di come possa essere stata costruita questa piramide. Spero tanto che i segreti della costruzione di questa grande piramide vengano presto rivelati e sono sicura che sarà una grande scoperta.
    A domani prof !! :-)

    RispondiElimina
  13. Ciao prof, ho provato a mandare un commento a Jean-Pierre Houdin su Google+ ma non ci sono riuscita. Comunque vorrei ringraziarlo e anche congratularmi per la scoperta che ha fatto.
    Buona serata!!

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  14. Cara prof, questo post è sorprendente!!! Mi sono sempre chiesto come degli umani di quell'epoca potessero avere costrutito delle meraviglie così perfette! ora grazie alla spiegazione di jean- Pierre Houdine inizio a capire:) L'ho sempre detto lei riesce sempre a mettere la luce anche nel buio e nel mistero più assoluto:) Un grande abbraccio.

    RispondiElimina
  15. Ragazzi, bravi tutti per aver letto e commentato questo articolo!

    @Serena: non si tratta di una semplice ipotesi (e non è mia, magari!) ma di una grandiosa e rivoluzionaria teoria, autoconsistente e fondata su evidenze logiche e storico-archeologiche inoppugnabili!

    @Martina: non sei riuscita a lasciare un commento su G+ perché non sei iscritta. E non potresti esserlo perché non hai l'età per farlo. Provvederò personalmente a ringraziare Jean-Pierre Houdin da parte tua:)

    @Jacopo: non si tratta di una spiegazione, ma di ben altro! Ovvero moooolto di più. Leggi i commenti e fai attenzione a tutto. Grazie per la metafora della luce che illumina il buio;)

    A domani a tutti:)

    RispondiElimina
  16. Buonasera prof.
    Visto che per la nostra età non possiamo lasciare un commento su Google+, ringrazio Jean-Pierre Houdin e apprezzo moltissimo la sua scoperta, spero anche che gli arrivi il mio commento!
    A domani prof !

    RispondiElimina
  17. Buonasera prof
    ho letto il testo sulla piramide. Come hanoo detto Martina e Marwa per me non c'era nessun altro modo. A me sono sempre piaciute le informazioni sugli egizi e sono stati davvero straordinari. Grazie al suo post sulla piramide mi sono istruita e devo anche ringraziare Jean-Pierre Houdin per la sua grande scoperta e della sua intelligenza. Comunque prof,spero che questo fatto possa diventare una ricerca archeologica che andrà alla storia!!!
    A domani prof !!!!

    RispondiElimina

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