mercoledì 8 dicembre 2010

MATEMATICA...TANGUERA

Vi piace il tango? Allora avete buone probabilità che la matematica non vi faccia più paura!


L'affermazione è palesemente provocatoria, ma non tanto.


La nostra amica Maria Intagliata ci racconta, infatti, come è riuscita a mettere in scacco la matofobia di due suoi studenti, Sonia e Diego, grazie alla loro comune passione per il tango.



Matematica...tanguera è il caso di dire.


Leggete l'intrigante storia di tango e matematica nel widget di Issuu (cliccare al centro per la modalità schermo intero) e scaricate il file da Google Docs.  





 

25 commenti:

  1. Che bella esperienza, particolarissima, Maria! E che bel taglio ha il tuo racconto, sembra tratto da un romanzo!  Tanti complimenti e grazie a te, Annarita, di aver pubblicato questa "chicca"!
    Un carissimo saluto,
    Adele

    RispondiElimina
  2. Cosa ci si può aspettare da una creativa come Maria?!!!...Bellissimo articolo, complimenti!
    Saluti,
    Enzo

    RispondiElimina
  3. Cara prof, come al solito ciò che lei scrive è sempre bellissimo..
    Non ho mai visto una prof brava come lei, e ciò si vede anche dal fatto che lei nn si limita a spiegare solamente, ma cerca di venire incontro a noi studenti......<< " Occorreva sperimentare un'occasione di apprendimento creata apposta per Sonia e Diego">>...
    Unica nel suo mestiere di professoressa di matematica, ma anche nello scrivere poesie, articoli ecc.. uno più bello dell'altro.


    Un carissimo Saluto,
    Elisa.

    RispondiElimina
  4. Molto diffusa la matofobia, malattia veramente grave ed insopportabile!
    Brava Maria per essere riuscita a farne un' acuta diagnosi ed aver provato a trovarne una cura efficace! Capisco benissimo che non è facile, soprattutto nella scuola di oggi. Articolo ben fatto e molto accattivante! Complimenti!
    Molto belli i video con i tangueri!
    Saluti
    Carla

    RispondiElimina
  5. Cara Maria I, questa mattina mi sono ritrovato così, all'improvviso, in un aula scolastica con i banchi attaccati alle pareti ad ascoltare le "note della matematica".
    Eppure qualche attimo prima era seduto davanti al mio PC e ricordo che stavo sfogliando (digitalmente) un articolo... il tuo articolo.

    Il tuo modo di "buttar giù lettere", ancora una volta mi ha rapito e trasportato con te e i tuoi ragazzi in quell'aula.
    Quando ti leggo dovrei pagare il biglietto perchè con te viaggio letteralmente.
    Sulla tua maestria nell'esposizione c'è ben poco da dire se non grazie.

    Sonia e Diego rappresentano il grido di aiuto che tanti ragazzi tengono strozzato in gola.
    L'esperienza che ci racconti è ancor più bella perchè diretta.
    " perchè due ragazzi inteligenti, che vanno bene in tutte le materie, hanno paura della matematica? " La risposta io non la conosco, o meglio, potrei darne migliaia, ma rimarrebbero delle supposizioni.

    La vera risposta è stata la tua:
    mettersi in duscussione.

    " forse dipende da me, dal mio modo di proporre e di spiegare ?..."
    E quando ti metti in discussione, in quel momento comincia a svilupparsi la creatività.

    MateMatica e Tango

    Io non credo tu abbia aiutato solo Sonia e Diego.
    Penso che tutti i tuoi ragazzi, nel momento in cui hai proposto il tuo "progetto" avranno pensato:
    "La prof ha perso la brocca... dove vuole andare a parare "

    Noi adoriamo che ogni tanto qualcuno ci "sconvolga", ci frastorni;
    siamo maestri nel cercare di indovinare (facciamo anche scommesse tra noi).
    L'anticonformismo ci incuriosisce e....
    Sono convinto che sin dal primo secondo in cui è iniziata la lezione di "MateTango", tutti i sensori dei ragazzi erano perfettamente sintonizzati sulla tua lunghezza d'onda.

    E via alla musica ed agli affreschi sulla farina.
    E via la matofobia.

    Grazie Maria per questo tuo bellissimo articolo
    e grazie Annarita per averci dato Maria
    (sono ancora frastornato, rientro adesso da un lungo viaggio,
    ma va bene così...)

    Un abbraccio ad entrambe
    Marco

    RispondiElimina
  6. Un racconto interessante e piacevole. Tanti, tanti complimenti per questo significativo contributo.  Io son sempre stato negato per il ballo ma il tango e le sue atmosfere, le fantastiche musiche di Astor Piazzolla mi piacciono veramente molto. Un caro saluto da Fabio... che ha fatto studi classici e giurisprudenza ma... da ventun anni, senza paura, lavora tutti i giorni coi numeri.

    RispondiElimina
  7. Molto bello quest'articolo! Ha il sapore di una fiaba! 

    E' sorprendente come l'autrice, che indubbiamente ama la matematica, sia riuscita ad esprimere, con una descrizione così particolareggiata ed azzeccata, cosa prova e come si pone nei confronti della matematica chi ne è letteralmente terrorizzato! 

    Devo dire che, da inguaribile fobico di questa disciplina, ho provato tutto il disagio e la frustrazione,  cui fa riferimento questa bravissima docente, 
    che non ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere e di avere come
    mia  insegnante...

    A lei e a chi ha postato quest'articolo vanno i miei
    complimenti e un grazie di cuore!

    Cordiali saluti
    Alessio

    RispondiElimina
  8. Che bella cosa poter vincere la matofobia! Deve essere una malattia molto diffusa, se è vero quello che ci dicono i dati statistici sulla scarsa conoscenza della matematica da parte degli studenti italiani!  E non è una bella cosa, considerato l'importantissimo ruolo della matematica nella ricerca scientifica.
    Ben vengano allora insegnanti come Maria I. che cercano di curare le cause del male e non solo i sintomi!
    Bel lavoro, prof, complimenti!
    Saluti  e grazie per il post,
    Alex

    RispondiElimina
  9. Dovrò imparare a ballare il tango ho capito.
    Scherzi a parte

    Complimenti alla professoressa
    Maria Intagliata per la sua  originale idea
    Un cordiale saluto
    e un grazie di cuore 

    Un gazie e un abbraccione 
    anche a te Annarita.


    RispondiElimina
  10. E' così che tutti dovrebbero svolgere questo lavoro, con la stessa passione e grinta che mette lei! perchè non basta limitarsi a insegnare la "materia" come purtroppo fanno in molti, occorre coinvolgere gli alunni, per evitare che si chiedano, come ha detto lei: "ma a che servono queste cose?".  Io credo che se il proprio lavoro viene svolto con impegno e passione si riescono ad ottenere risultati di cui si può esserne sicuramente fieri! Ecco lei ne è la dimostrazione!

    Saluti, Gessica

    RispondiElimina
  11. Che bella storia!
    Complimenti per la bellissima idea!

    RispondiElimina
  12. Complimenti all'autrice di questo splendido articolo! A parte l'importante

    tematica trattata con originalità e competenza, colpisce lo stile narrativo,

    tipico del romanziere...Ha scritto, per caso,  qualche romanzo?

    Grazie per il bellissimo post!
    Saluti,
    Aldo

    RispondiElimina
  13. Grazie Maria!! Ma della bella novità !

    Ho un figlio che è amante e istruttore di Tango, "il Tangolero" come l'ho soprannominato io! Ma  non pensavo che il Tango avesse affinità con la matematica! Ecco dove ha preso da me la sua parte matematica nascosta....io la matematica la scrivo e la vivo con le mani e Lui?.. Coi piedi!!  Ma chi l'avrebbe mai detto....questi giovani d'oggi, vedi perché  poi  sembra che non ci capiamo più?...E invece, Maria è venuta in soccorso. 

    Ciaooo  Maria e grazie,...ma quanto sei brava!

    Aldo

    RispondiElimina
  14. Grazie, carissima Annarita, della tua affettuosa e generosa ospitalità. Ringrazio tutti gli amici, lettori affezionati di questo blog per i loro lusinghieri apprezzamenti. Il mio affettuoso ringraziamento va anche ad  alcuni miei carissimi  alunni ed ex allievi, che ho riconosciuto dai nomi e dalle affettuosità nei miei confronti.
    Scusate il "grazie" cumulativo, anche se mi piacerebbe ringraziarvi singolarmente, perchè avrei tanto da dire a ciascuno di voi.
    Un grande abbraccio a tutti!
    Grazie di cuore, Annarita!
    Un bacione,
    maria I.

    RispondiElimina
  15. che bello maria complimenti



    stefano p

    RispondiElimina
  16. Ma che bella trovata!...tango e matematica! Finora ho sempre saputo che molte volte è la matematica a fare ballare...dalla paura!
    A parte gli scherzi ...qui in realtà si tratta di una cosa seria e la matematica per molti è e rimane purtroppo una brutta bestia...
    Un ottimo lavoro e una bellissima esperienza per questa professoressa...e dire che aveva paura del salto della cavallina...!!
    Saluti, claudio

    RispondiElimina
  17. Ciao, mi chiamo Federica . Non ho mai amato la matematica, perché

     probabilmente il mio appoccio con questa materia

     non è avvenuto nel modo giusto. Io l'ho sempre vista come lo scotto da

     dover necessariamente pagare per poter procedere negli studi.

    Mi ha dato i brividi leggere questo interessante articolo, perché ho

     riconosciuto tutti i sintomi della matofobia , mia compagna da sempre,

     così dettagliatamente descritta da maria I. 

    Oggi che mi rendo conto dell'enorme importanza della matematica, non

    posso più tornare indietro.

    Probabilmente non ho incontrato gli insegnanti giusti, ma solo docenti

     incapaci di farmela apprezzare.
    .
    Complimenti e grazie!

    Un saluto

    RispondiElimina
  18. Chapeau, Maria! Un articolone coi fiocchi...E come potrebbe essere diversamente!  Sei eccezionale...
    Grazie alla Prof. Annarita per averlo postato.
    Salutoni
    anna

    RispondiElimina
  19. Molto interessante ed esemplare l'esperienza di questa docente, che non si è limitata a diagnosticare la matofobia, ma con grande sensibilià e competenza ne ha proposto la cura.
    Veramente tanti complimenti e grazie!
    Un saluto
    Laura

    RispondiElimina
  20. Grazie, carissimo Stefano p. , troppo buono!
    Un abbraccio,
    maria I
    ps :Grazie di cuore a tutti!

    RispondiElimina
  21. Grande Mariaaaa!!!! ...Che articolone!!!!  Complimenti e grazie!

    Saluti carlo

    RispondiElimina
  22. Grandissima Maria!
    La realtà è che di insegnanti come Maria e Annarita, probabilmente ce ne sono tanti, poi mi viene in mente cosa stanno facendo alla scuola e allora mi torna su il topo morto che ho sullo stomaco....

    RispondiElimina
  23. Ho seguito il link del Carnevale e ho letto il tuo strepitoso articolo!
    Secondo me avresti dovuto continuare a raccontare l'esperienza di Sonia e Diego e magari far dire  loro come sono riusciti a vincere la matofobia, quali erano le loro ansie, cosa provavano...e come  e perchè se ne sono liberati...Ma probabilmente non sarebbe stato più un articolo sulla matofobia, ma un romanzo!
    Complimenti, Maria e grazie ad Annarita!
    Ciao,
    davide

    RispondiElimina
  24. Ciao, sono Livia. Ho letto il tuo articolo in questa bellissima edizione del Carnevale della Matematica e voglio complimentarmi per la profonda passione con cui svolgi il tuo lavoro nell'ambito di una scuola e di una disciplina, che ancor più oggi necessitano di docenti come te.
    Complimenti anche alla fantastica organizzatrice di questa "Festa della Matematica". Grazie!!!
    Saluti e Buon Natale

    RispondiElimina
  25. Complimenti prof magnifico articolo!
    La matofobia è una brutta malattia e la sua idea di servirsi addirittura del tango come cura è a dir poco singolare...ma ha funzionato! Brava prof come sempre.
    E lo faccia sapere quando scrive queste belle cose!
    Un salutone
    barbara

    RispondiElimina