tag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post7677069845928281598..comments2024-03-26T13:40:56.087+01:00Comments on Matem@ticaMente: The Possible Geometric Origins Of The Principle Of Half-Sums And Half-Differences Of Unknown Quantities As Used In Babylonian Mathematics From Aldo BonetAnnaritahttp://www.blogger.com/profile/06203145621123078773noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-70735448019109418842014-07-23T19:38:30.608+02:002014-07-23T19:38:30.608+02:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Aldohttps://www.blogger.com/profile/01668089216446147484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-28379381312617810502014-07-22T21:03:23.944+02:002014-07-22T21:03:23.944+02:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Aldohttps://www.blogger.com/profile/01668089216446147484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-11506967672170107942014-07-15T10:06:04.371+02:002014-07-15T10:06:04.371+02:00In effetti, confrontando le pagine del tuo articol...In effetti, confrontando le pagine del tuo articolo del 1989 da te citate con le figure dell'articolo del 2009 di Friberg, consultabile online <b><a href="http://cdli.ucla.edu/pubs/cdlj/2009/cdlj2009_003.html" rel="nofollow">a questa pagina web.</a></b>, si vede che il tuo diagramma di argilla a modulo quadrato è proprio quello proposto dopo due decenni da Friberg. <br /><br />Grazie della sottolineatura che chiarisce al lettore l'essenza della situazione e ne stabilisce la verità.<br /><br />un abbraccio<br />AnnaritaAnnaritahttps://www.blogger.com/profile/06203145621123078773noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-14625090018342100512014-07-12T19:34:45.146+02:002014-07-12T19:34:45.146+02:00Si, hai ragione Annarita, proprio una mia prima gi...Si, hai ragione Annarita, proprio una mia prima giovanile incredibilmente matura ma soprattutto anticipatrice.<br /><br />Difatti il diagramma di argilla a modulo quadrato di Fig. 8 a pag 210 in questo articolo del 1989 che avevo proposto come equivalente agli altri precedenti nonché di base o di prima imbastitura per la soluzione dei numerosi problemi mesopotamici è quello che, recentemente propone anche lo specialista Jöran Friberg e dopo decenni passati a studiare la ricostruzione dei procedimenti dei problemi cuneiformi noti. <br /><br />Leggere e confrontare la Fig. 8 a pag 210 del mio articolo del 1989 di questo post, con le Figg. 12 e 14, con i relativi commenti di Friberg nel suo articolo del 2009: <br /><br />http://cdli.ucla.edu/pubs/cdlj/2009/cdlj2009_003.html <br /><br />Ciò che ancora manca agli specialisti è il fatto di prendere coscienza che, il mio diagramma di argilla, è non solo di base per tutti gli altri, ma è anche unico per i vari procedimenti dei problemi cuneiformi. Deve essere visto inoltre, in forma tridimensionale ovvero, con pezzi di laterizio costituenti il diagramma: mattoni di varie foggiature geometriche che dovevano servire a imbastire e sviluppare questa macchina algebrica ricreativa che governava l’intera arte algebrica degli antichi scribi delle civiltà arcaiche.<br /><br />Un abbraccio<br /><br />Aldo<br />Aldohttps://www.blogger.com/profile/01668089216446147484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-79140225417340429942014-07-10T22:44:28.805+02:002014-07-10T22:44:28.805+02:00Un saluto a te, Marco. Ricarica accuratamente le b...Un saluto a te, Marco. Ricarica accuratamente le batterie. ☺Annaritahttps://www.blogger.com/profile/06203145621123078773noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-53872057104890892512014-07-10T19:29:39.045+02:002014-07-10T19:29:39.045+02:00Sono in quella fase in cui non ci si può allontana...Sono in quella fase in cui non ci si può allontanare dalla presa della corrente perché la ricarica stenta, ma dopo un periodo di riposo necessario mi riprometto di riprendere le mie letture, e tra queste i lavori di Aldo sono sempre nelle prime posizioni.<br />Un salutone ad entrambi<br /> Marcohttp://www.marcosroom.it/Didatticando/Tra_I_Numeri/Default.aspxnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-50001773515568008042014-07-10T18:18:01.783+02:002014-07-10T18:18:01.783+02:00Ciao, Aldo. Come sai, sono cose che faccio con pia...Ciao, Aldo. Come sai, sono cose che faccio con piacere perché apprezzo estremamente il tuo eccezionale lavoro di ricerca,che seguo da anni.<br /><br />Ti ringrazio del corposo commento che consente ai lettori di conoscere la storia di questa tua prima giovanile, ma incredibilmente matura, ricerca.<br /><br />Un abbraccio<br />AnnaritaAnnaritahttps://www.blogger.com/profile/06203145621123078773noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1831333795087736425.post-36335656492964884872014-07-09T20:32:41.662+02:002014-07-09T20:32:41.662+02:00Ciao Annarita,
devo innanzitutto congratularmi co...Ciao Annarita,<br /><br />devo innanzitutto congratularmi con te perché so che queste cose le pubblichi anche nelle ore più incredibili…ti faccio allora un sostanzioso e meritato commento.<br /><br />Questa del 1989 è stata la mia prima pubblicazione dopo 10 anni passati ad inviare fiumi di lettere a varie riviste universitarie (e non) che non comprendevano bene cosa volessi intendere con queste ipotesi, anche perché, la storia della matematica, allora, negli anni ‘70 e ‘80, non era una disciplina molto praticata come materia di insegnamento nelle università italiane e poi, io, ero (e sono) per natura un ricercatore intuitivo e non documentale, quindi, inizialmente fornivo queste mie scoperte sulle origini del pensiero algebrico senza una bibliografia di sostegno alle spalle.<br /> <br />Nemmeno io, nel 1978, sapevo dell’esistenza di questa particolare materia tant’è che l’avevo coniata come “ archeo-matematica”, scoprendo poi, in biblioteca a Trento, solo nel 1987, un libro “ La matematica delle civiltà arcaiche, Stampatori didattica, 1978” nel quale venni a sapere che a Torino, ci fu il prof. Tullio Viola, un valente storico, ad insegnarla fino alla sua morte avvenuta nel 1985 e che, questa materia, si chiama ancora oggi: storia della matematica. <br /><br />Conobbi così, per telefono, la moglie di Tullio Viola che mi indirizzò da due sue allieve, Livia Gicardi e S.C. Roero di Torino, le quali le conobbi personalmente, anzi, vennero prima loro a Trento per conoscermi dopo aver visto i miei lavori nei quali proponevo in modo originale e inedito un arcaico principio che, a mio parere, doveva stare necessariamente alla base dei procedimenti babilonesi e ancorato a determinati diagrammi di argilla che ulteriormente ipotizzavo.<br /><br />Un principio che però non sapevo che era conosciuto dai babilonesi ma che invece, Livia Gicardi e S.C. Roero, sapevano esser applicato poiché messo alla luce nel primo novecento dall’Assiriologo Thureau-Dangin . La prof.ssa Giacardi poi, molto gentilmente, mi indicò tutti quei testi in cui avrei potuto prendere consapevolezza di questo arcaico principio. Per me, scoprire a posteriori questi testi, fu il certificato di garanzia della bontà alle mie “bizzarre” scoperte. <br /><br />Mi “aiutarono” con la rivista: “L’educazione matematica” del centro di ricerca e sperimentazione di Cagliari la quale, nel 1989, tramite il direttore Oscar Montaldo mi avvicinò per la pubblicazione e che tu oggi, Annarita, hai pubblicato qui nella versione inglese. <br /><br />Compresi ben presto a malincuore, che in Italia, di questa inusitata disciplina non avevano capito realmente il vero spirito vitale di base. <br /><br />Per sondare bene la storia della matematica delle civiltà arcaiche non bisogna calarsi nel passato con uno spirito acquisito attraverso le abitudini dei tempi nostri più recenti, neppure con quelle dei tempi immediatamente successivi alla datazione dei testi di indagine, ma bisogna calarsi solo in quel periodo preciso, proprio laddove si vuole indagare, semmai, dopo, indagare anche più indietro di quel periodo e poi, ma solo successivamente, vedere o indagare in avanti.<br /><br />Insomma nel caso delle tavolette matematiche cuneiformi, bisogna saper vedere, con i mezzi, le conoscenze e le abitudini proprie di quel tempo perduto, come o con quali semplici e rudimentali mezzi sarebbero potuti arrivare i popoli delle prime civiltà mesopotamiche a quelle determinate e precise conclusioni algebriche, rinvenute inconfondibilmente dall’archeologia. La matematica dei tempi perduti è purtroppo una matematica andata perduta, per questo, solo con delle felici e precise intuizioni d’indagine e uno spirito predisposto si potrà ricostruirla nel profondo delle sue più vere origini. <br /><br />Capii ben presto anche, che non avrei mai potuto pretendere facile comprensione alle mie innate intuizioni giovanili, in quanto, purtroppo ero un pioniere autodidatta e precursore in questo campo, ero e sono una persona idonea sì, ma forse, nata in un’epoca ancora prematura per questa particolare disciplina, anche se oggi e, per fortuna, si è compiuto un discreto progresso.<br /><br />Un abbraccio<br /><br />Aldo <br />Aldohttps://www.blogger.com/profile/01668089216446147484noreply@blogger.com