Matematicamente

giovedì 18 luglio 2013

Da Il Mago Dei Numeri Di H. M. Enzensberger...Una Riproposta

"Da Il Mago Dei Numeri Di H. M. Enzensberger...Una Riproposta" che cosa significherà mai? Semplicemente la segnalazione di un post risalente all'1 settembre 2007 quando questo blog aveva appena 3 mesi di vita ed era ancora su Splinder, la piattaforma che ha chiuso i battenti un paio di anni fa costringendo i suoi utenti a migrare altrove.

Splinder aveva grossi difetti indubbiamente, ma un pregio unico era la sua comunità di utenti enormemente attiva. Lo dimostrano i 53 commenti al post che sto per segnalare "I numeri principi ed i pensieri del signor Goldbach". Un post di un blog all'epoca infante!

Qui su Blogger i commentatori si fanno desiderare e sono per lo più interessati ad uno scambio di visite. Peccato perché i commenti sono la linfa di un blog. Andate a leggere la generosità dei commentatori di Splinder e ve ne renderete facilmente conto.

Bene! Fatto il mio piccolo sfogo, vi lascio uno stralcio del post, vecchio ormai di sei anni, ma che conserva, a mio avviso, ancora intatto il suo fascino.

Il brano in questione è parte di un dialogo tra Roberto e il Mago dei numeri.

[Il Mago dei numeri dice a Roberto:]

-Ma prova a pensare a un numero come
10.000.019
oppure come
141.421.356.237.307

E’ un numero principe [i numeri principe sono quelli primi] o no? Se sapessi quanti matematici si sono rotta la testa per scoprirlo! Questo è un osso duro anche per i più grandi maghi dei numeri!
- Ma se hai appena detto che sapevi come andava avanti ma che non volevi dirlo.
- Beh, sì, insomma ho esagerato un po’.
- Almeno lo ammetti, disse Roberto. A starti a sentire ogni tanto sembra di parlare con il papa e non con il mago dei numeri.
- Le anime più semplici ci provano con computer giganteschi. E calcolano per mesi e mesi, senza smettere, e alla fine il computer va in tilt. 
[…] Ormai abbiamo escogitato dei metodi molto raffinati, ma per quanto possiamo essere perfezionati, con i numeri principi siamo alle prime armi. E questo è diabolico; e il diabolico è divertente. Non trovi?

10 commenti:

  1. Come non essere d'accordo con te sui commenti?
    Ti ricordi quando eravamo su Splinder e si susseguivano commenti tanto interessanti che si stava ad aspettare un ulteriore suggerimento per approfondire l'argomento? Addirittura, ero portato a presentare un post con i soli commenti, ché erano così "interessanti" che valeva la pena proporli a parte!
    Ahimè, altri tempi! A volte rifletto - e spero sbagliarmi - che i social network hanno tanto attratto l'attenzione che basta un "like" per dire di essere presente... purtroppo sembra che "ragionare" e "pensare" siano attività sempre meno frequenti!

    Un caro saluto.
    Rino

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    1. Ricordo benissimo, Rino. Diverse volte ho pubblicato i commenti nei post...vecchi tempi!

      Sono ancora in fase di test per quanto riguarda Google plus. Devo ancora sperimentare prima di arrivare ad una conclusione. Per quanto mi riguarda, ho molti followers stranieri che lasciano commenti interessanti ai miei post su G+, dove si possono reperire informazioni molto interessanti. Devo, però, ammettere che i Social Network, in genere, fagocitano e "bruciano" l'informazione. Mi sembra che prevalga la quantità rispetto alla qualità.

      Un caro saluto e a presto!
      Annarita

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  2. Tempo fa lessi questo libro che mi svelò molto del mondo dei numeri.
    Condivido l'opinione di Gaspare a riguardo dei social network dove si condivide tanto ma si argomenta poco.
    A presto!

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    1. Il Mago dei Numeri è uno di quei libri imperdibili. Proprio mezz'ora fa una collega, follower su Twitter, mi ha chiesto se è una buona idea proporlo a scuola come lettura per i ragazzi. Puoi immaginare la mia risposta.

      A presto!
      Annarita

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  3. "Qui su Blogger i commentatori si fanno desiderare e sono per lo più interessati ad uno scambio di visite".


    Cara Annarita, è triste quello che dici ma è la verità

    Ci sono persone, tipo me che con la matematica non c'è sintonia..ma devo dire che da quando frequento i tuoi blog, sono tante le cose che ho appreso, anche se mi è difficile lasciare un commento decente, per questo molte volte faccio notare la mia presenza cliccando su G* ma leggo sempre il post.


    Ma i tuoi blog sono molto visitati e questo lo sai molto bene.


    Adesso vado a leggere i commenti

    Un abbraccio!


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    1. Cara Rosaria, il discorso non vale per te ovviamente. Lo so molto bene che i tuoi commenti sono sinceramente interessati alla conoscenza e che non ti aspetti visite ricambiate da me. Ma tu sei una persona rara, purtroppo!

      Non posso sicuramente lamentarmi delle visite, che sono in costante crescita anche d'estate quando i blog didattici subiscono un naturale calo...ma rimangono le considerazioni fatte precedentemente.

      Un abbraccio
      Annarita

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  4. Sono andato a leggermi il tuo bel post del 2007 e i vari commenti che ne sono scaturiti. E' proprio questo l'esempio ed il senso che ho io dei blog: possibilità di argomentare, approfondire e magari ampliare proprio grazie ai commenti. Sono d'accordo sul fatto che i social hanno in qualche modo intaccato e minato la struttura stessa dei blog e del concetto di fare blogging che è un concetto ben diverso (secondo me) da quello di postare sui social. I due strumenti sono radicalmente diversi e di conseguenza anche le interazioni delle persone lo sono. E' un peccato che in questi anni la tecnologia e la conseguente semplicità di interazione dei social abbia spostato la massa di lettori sui social. Tutta questa "fretta", questa "superficialità" non portano sicuramente verso quelli che invece erano (e per me lo sono ancora) i capisaldi del Web: informazione libera e possibilità di crescita culturale. Sulla possibilità di approfondire sui social ho grossi dubbi, così come sulla piena libertà di circolazione delle informazioni. I social sono "piccoli web" nel web e Facebook in particolare, è un mondo chiuso. Già Google+ ha una concezione più aperta.

    Su Splinder:
    per quel po' che ne ho visto, la sua forza stava proprio nella capacità di creare una comunità di persone. Ricordo ad esempio che c'era una pagina dedicata dove venivano inglobati tutti i commenti di tutti i blog, o una pagina che in tempo reale pubblicava i vari post provenienti dai blog. Insomma, c'erano vari punti di incontro "globali" e servizi (vedi la messaggistica interna) che permettevano di creare piccole comunità.

    WordPress qualcosa ha fatto per l'interazione tra i diversi blogger, ma non mi sembrano servizi all'altezza di quelli offerti da Splinder (con tutti i suoi problemi tecnici)

    Qual'è la conclusione, abbandonare il blogging per i social? Io non credo. Anche questa frenesia per i social pian piano si attenuerà (già in America FB risulta in fase calante) e le persone ricominceranno a chiedere qualità e non solo quantità. Sono le piattaforme di blogging che devono darsi una mossa. Non devono snaturare il concetto di blogging ma allo stesso tempo devono rendersi più "sociali" e per essere sociali non bastano dei pulsanti che permettono la condivisione sui social, anzi, sono proprio questi che contribuiscono a spostare la massa verso i social. Una piattaforma di blogging davvero "sociale" è quella che permette e facilita l'interazione sul blog. Come ottenere questo? Maggiore tecnologia e miglior user experience per i lettori con particolare attenzione alle possibilità di feedback ed interazione.
    Guardiamo ad esempio al form dei commenti: quello di Blogger è di una limitazezza assoluta sia in chiave di UE che in chiave contenuti includibili.
    Il tempo per il lettore è fondamentale, poter interagire in modo semplice, veloce e senza limitazioni è fondamentale. Non tutti hanno il tempo di fermarsi e fare un commento "decente", se poi a questo si aggiungono le limitatezze tecniche, il tempo per commentare aumenta in modo spropositato. Ecco che molti preferiscono leggere e poi scappare perché già per leggere hanno perso qualche minuto e non ne hanno altri da dedicare al commento. Se invece gli si dà davvero la possibilità di "partecipare" senza rubargli troppo tempo (aiutandoli con le opportune tecnologie), allora si che le cose potrebbero cambiare.

    Quanti se, quante mezze idee e quanti buoni propositi!
    Alla fine quello che più mi spaventa è che i blogger si arrendano e io sarò costretto a leggere solo "spruzzate" di post sui social. Ma io delle "spruzzate" non so che farmene e come me molti lettori il cui interesse è apprendere e magari crescere culturalmente.

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    Risposte
    1. Conosco bene il tuo punto di vista rispetto ai blog e ai Social Network, Marco. Concordo con te sul fatto che sono due mondi completamente differenti: un post sul blog ha una valenza ed una finalità completamente differente da un post pubblicato sui Social, dove il consumo dell'informazione è generalmente rapida e superficiale, con qualche eccezione.

      FB non mi ha mai convinto sin dall'inizio, motivo per cui non mi sono mai iscritta. G+ è già meglio, però, come tu stesso affermi, le piattaforme di blogging dovrebbero darsi una mossa concreta nel rendere più friendly e a misura di utenti le proprie funzionalità E' l'unico modo per resistere all'invasione dei Social. Speriamo che si diano una mossa.

      Per Splinder, il discorso sulle luci e le ombre di quella piattaforma lo conosciamo bene. E a distanza prevalgono le luci, per quella che è la mia percezione.

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    2. Come spesso succede ci troviamo d'accordo su molte cose.
      Splinder ha fatto tribolare non poco i poveri blogger, anche perché la piattaforma ,soprattutto negli ultimi anni, veniva lasciata tecnicamente troppo incustodita. Però la comunità che s'era costituita negli anni era ben solida ed affiatata e questo sicuramente incideva positivamente anche sul singolo blog.
      Parlando di piattaforme che dovrebbero darsi da fare, il discorso è ampio; ci sono piattaforme e piattaforme. Nel caso specifico di Blogger ho la brutta sensazione che Google lo abbia un po' messo in un angolo rispetto agli interessi generali del gruppo. Da troppo tempo non si vedono innovazioni degne di chiamarsi tali. Le ultime piccole cose sono state la nuova interfaccia, i commenti nidificati (e ora i commenti con G+), il nuovo editor e altre piccole cose. Ultimamente hanno fatto fuori Google Reader che per i blogger era un'ottima risorsa; qualcuno parla anche di una possibile chiusura di FeedBurner (che spero proprio non avvenga)... Quello che voglio dire è che sembra che Google sia tutto concentrato su G+ trascurando (magari seguendo un disegno ben preciso) altri servizi che messi insieme al blog potevano essere molto utili.
      Non credo che Google si priverebbe mai di Blogger, ma sai, anche il solo non curarlo può essere un danno per chi su questa piattaforma blogga.
      Speriamo davvero che qualcosa di positivo si muova in casa Blogger.

      Un salutone
      Marco

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    3. Sì, in effetti negli ultimi tempi, prima della chiusura della piattaforma, il supporto tecnico era quasi nullo insieme alla gestione tecnica. La comunità splinderiana,invece, è sempre stata attiva, sostenendo chi aveva problemi. Vabbé tempi andati, ormai.

      Per quanto riguarda le considerazioni su Blogger e sulla trascuratezza di Google nei suoi confronti, sono della tua stessa idea anche se penso, sempre come te, che Google non mollerà facilmente Blogger. Speriamo che il suo interesse possa di nuovo rinverdirsi a vantaggio di chi sulla piattaforma ci vive,bloggisticamente parlando ovviamente.

      Un salutone
      Annarita

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