Matematicamente

lunedì 20 settembre 2010

Il Geometra Della Divina Commedia


Cari lettori,

vi propongo un saggio dell'amico Gaetano Barbella, di casa qui su Matem@ticaMente ormai da anni. Considerare originali i lavori di Gaetano è cosa normale per coloro che hanno letto i suoi contributi eppure ogni nuovo saggio supera in originalità il precedente.

E' il caso attuale.

Il perno di "Il Geometra Della Divina Commedia" sta nella decifrazione dell'enigma legato al famoso DVX, termine introdotto dai commentatori della Divina Commedia, in relazione a «cinquecento diece e cinque» di cui al verso 43 dell'ultima cantica del Purgatorio. Da qui l'intravisione di un messaggio che “avrebbe” fatto lambiccare il cervello di tanti noti dantisti, ma che agli occhi del nostro sembra svelarsi con semplicità. Come mai?

Per scoprirlo non vi resta altro da fare che leggere il saggio!

Leggete e/o scaricate "Il Geometra della Divina Commedia" dai documenti di Google.


Il saggio è un'ottima risorsa per i maturandi in cerca di materiale per preparare un'eventuale tesina d'esame.

12 commenti:


  1. Era fin troppo semplice, quando ho visto il titolo del post sul reader, pensare al nostro geometra per antonomasia, e così era.
    Paopasc

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  2. Caro Gaetano scusami, ma con tutta la buona volontà
    io in questo tuo saggio mi sperdo!
    Ma no per colpa mia,  tu con Annarita
    sapete anche il perchè.
    Sono certa che il tuo saggio è favoloso
    come tutti i tuoi lavori
    Annarita raccoglie in questo mare 
    solo le perle più belle!
    Vi abbraccio con tanto affetto 
    Rosaria.

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  3. Carissimo Gaetano, un saggio di non agevole lettura, ma affascinante.

    Un caro saluto.
    Arte

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  4. grazie Annarita!

    un superbo collegamento interdisciplinare, cerco di diffondere su LSCF

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  5. Cara Annarita, a te una forte grazie per il tuo solido sostegno che dimostri in ogni occasione. Vada dunque per la LSCF l'omonimo LSCF, al Lantanio, Stronzio, Cobalto e Ferro, abbastanza "ossidati" però mi raccomando!
    Gaetano

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  6. Cara Rosaria, come si fa a trascurare il tuo puntuale presente alle proposizioni della comune amica Annarita, che oggi è toccata a me con Dante? Eppure, nonostante l'affetto che ci lega, è successo. Forse la sorte ha voluto così in modo da ringraziarsi in esclusiva, perché te lo meriti proprio.
    Unisco un caro abbraccio,
    Gaetano

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  7. Caro Gaetano, non so se stai pensando che ti aspetti altro da me (del che, naturalmente, se fosse vero ti ringrazierei) del misero e striminzito commentino posto all'inizio, e infatti non è tutto lì.
    Non che io imagini che in qualche modo tu pretenda qualcosa, perchè ti contraddistingue un animo nobile (per quel che m'è dato vedere) ma sicuramente non ce la si può cavare con bene bravo bis.
    Però per commentare adeguatamente i tuoi scritti occorre un po' di pazienza. Diciamo che è una specie di digestione lenta, se regge la metafora.
    Un saluto, ad Anna e a te.
    Paopasc

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  8. Chiedo scusa per i diversi refusi che noterete nel leggere ciò che ho scritto.
    Gaetano

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  9. Caro Gaetano, forse è come dici tu...
     la benigna sorte ha voluto 
    che mi dedicassi l'esclusiva!
    Ringrazio lei e te!

    Abbraccio te 
    e la nostra amica Annarita

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  10. Veramente un magnifico saggio, originale ed intensamente permeato dal fascino coinvolgente della ricerca. Lo vedrei didatticamente molto utile.
    Complimenti e grazie di cuore Gaetano!
    Un caro saluto a te e ad Annarita.
    Adele

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  11. Non sono così convinto dell'operazione di leggere cinquecento diece e cinque come 5105 ma, oltre all'interpretazione classica che vi vede un anagramma di DVX (dalla notazione latina del numero) io seguirei il versante simbolico dei numeri, magari discretamente sviluppato e praticato all'epoca di Dante.
    Per esempio, il cinque simboleggia la stella a cinque punte, che inscritta nel cerchio assomiglia all'uomo di Vitruvio. Posti da una parte e dall'altra dell' 1 i due 5 simboleggiano i due piatti della bilancia, e su ogni piatto c'è il simbolo numerico per eccellenza dell'uomo.
    Però, come detto, occorre essere molto cauti.
    paopasc

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  12. @ Adele
    Un grazie anche te per la stima che dimostri per cose, che, in verità, non sono validamente sostenibili. Vi ha inciso, a concepirle, molto una fervida immaginazione incarnata in pulviscoli di verità. Come a immaginare che forse così è sorta la vita: immaginazione come soffio vitale?
    Cari saluti, Gaetano

    @ Paopasc
    È mia opinione che opere come questa in discussione presentano diverse sfaccettature e prima fra le altre è quella in cui si riflettoni immagini reali. Di qui l'interpretazione canonica - mettiamo - del DUX che lo vede incarnato in un potente del tempo di Dante, a lui piacendo. Poi altre sfaccettature che presentano immagini come quella che hai pensato tu. Anche queste si appoggiano alla realtà dei simboli cari a Dante, mettiamo e siamo sempre come poggiati a terra. Restano infine vaghe sfaccettature quasi o per niente visibili. Siamo ad un confine, quello del mistero che per essere tale non deve lasciare traccia e, dunque fornire prove tangibili. Questo è il mondo praticato dai cultori dell'occulto, gli esoteristi che imparano a "volare", ossia a staccarsi da terra. Beninteso sono nozioni che traggo dalla letteratura a riguardo e non che io sia un "volatile" come costoro.
    Detto questo è possibile immaginare legami con l'esoterismo da parte di Dante, sapendo cosa bolliva nella pentola dei Fedeli D'Amore cui egli faceva parte insieme a tanti poeti, come Cavalcanti, Boccaccio, Petrarca, Guinizzetti ed altri. Sebbene il nostro Dante, ad un certo punto, a ragione della Divina Commedia abbandonò questa setta per una riconciliazione teologica, se non con la chiesa del papa, con la chiesa di Cristo. Una mossa di necessità per non subire scomuniche e conseguenze relative? Ed è vero anche che è ben difficile, se non impossibile, cancellare tracce di esoterismo in un qualsiasi vecchio praticante e lui doveva esserlo stato.
    Insomma entrare nella porta dell'occultismo è come entrare nello specchio di Alice delle storielle di Lewis Carrol.
    Qui la razionalità è bandita, tuttavia non è mio caso poiché mi avvalgo in continuazione della matematica, la geometria in particolare e la meccanica poi è il mio bastone di comando.
    Grazie del tuo intervento. Sai che ti dico? Resta con i piedi a terra e non lasciarti incantare. È una condizione vitale.
    Ciao, Gaetano

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